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Dichiarazione dei redditi, non conviene sempre correggere un errore nel 730: esperto rivela perché
Un noto commercialista rivela come correggere un errore nella dichiarazione dei redditi, le tempistiche massime per farlo e quando non conviene farlo.
La dichiarazione dei redditi è un adempimento fiscale obbligatorio per cittadini e contribuenti italiani, attraverso cui si comunicano al Fisco i redditi percepiti nell’anno precedente, determinando le imposte dovute o eventuali crediti. I principali strumenti per effettuare questa dichiarazione sono il modello 730 e il modello Redditi PF (Persone Fisiche), ciascuno destinato a specifiche categorie di contribuenti. Il modello 730 è particolarmente indicato per lavoratori dipendenti e pensionati, grazie alla sua semplicità e ai vantaggi nella gestione dei rimborsi o dei conguagli fiscali. Questo modello, infatti, consente di ottenere eventuali crediti o di regolarizzare debiti direttamente nella busta paga o nella pensione, senza attendere ulteriori comunicazioni.
La compilazione può essere effettuata autonomamente attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate (utilizzando la versione precompilata) oppure con l’ausilio di un CAF o di un professionista abilitato. Tra i dati da dichiarare rientrano redditi da lavoro, immobili, spese detraibili o deducibili, e eventuali redditi esteri. Il modello Redditi PF, invece, è destinato ai titolari di partita IVA, ai lavoratori autonomi, agli imprenditori e a chi deve dichiarare redditi complessi o non gestibili tramite il 730. Questo modello offre maggiore flessibilità nella dichiarazione di redditi diversificati, come quelli derivanti da attività estere, partecipazioni o redditi fondiari. Inoltre, permette di gestire autonomamente il versamento delle imposte attraverso il sistema F24. Entrambi i modelli sono strumenti essenziali per garantire la trasparenza fiscale, ma richiedono attenzione ai dettagli e conoscenze specifiche per evitare errori o omissioni. È possibile, infatti, commettere degli errori.
Dichiarazione dei redditi: tutti i dettagli sugli errori nel modello 730
Per fortuna, però, gli errori si possono risolvere: lo ha confermato anche un esperto commercialista, il dottor Massimiliano Allievi, in un recente contenuto pubblicato sui social. In particolare, l’esperto ha risposto ha risposto a un follower, che sosteneva di aver dimenticato di inserire le spese per la mensa per le detrazioni. L’esperto ha confermato che è possibile inserire delle spese detraibili non considerate, e ha spiegato che la modalità di correzione degli errori dipende dalle tempistiche. A seconda del momento in cui ci si accorge dell’errore, infatti, si può modificare la dichiarazione dei redditi, correggerla o, comunque, entro 5 anni dalla data di presentazione di quella dichiarazione si può presentare una dichiarazione integrativa in cui si va a correggere la dimenticanza fatta.
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È sempre obbligatorio, chiaramente, modificare la dichiarazione dei redditi e correggere degli errori, quando si dichiarano redditi inferiori a quelli effettivamente percepiti. Se, però, l’errore fa riferimento, come in questo caso, alle spese detraibili non inserite, non è sempre conveniente correggerli. Il dottor Massimiliano Allievi ha, infatti, consigliato di analizzare sempre la situazione specifica. Quando, per correggere degli errori passati, che riguardano le spese detraibili, il costo del CAF o del commercialista è più alto dell’effettivo guadagno, infatti, non conviene modificare gli errori. Questo viene riscontrato soprattutto nei casi in cui le spese non inserite sono state effettuate diversi anni prima: il costo può essere più alto e, dunque, potrebbe non valerne la pena.
Dichiarazione dei redditi, non conviene sempre correggere un errore nel 730: esperto rivela perché
Giuseppe Meccariello