“Ecosistema artificiale” sulla Nuova Ecologia di ottobre 2025

I rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale, le criticità e i tabù della salute mentale, l’inchiesta sullo smaltimento illecito di migliaia di tonnellate di Keu dal settore conciario e tanto altro

L’intelligenza artificiale si sta rapidamente diffondendo nelle nostre vite e sta già rivoluzionando interi settori come medicina, logistica, mobilità e finanza. Contribuendo, grazie alla sua capacità di analizzare enormi quantità di dati, alla gestione delle fonti rinnovabili, a quella dei rifiuti, nella produzione agricola e nelle politiche di adattamento climatico, in particolare nella risposta ai sempre più frequenti eventi meteo estremi. Allo stesso tempo, preoccupa il suo impatto ambientale, soprattutto in termini di risorse idriche. Secondo L&G Asset Management, entro il 2027 lo sviluppo della Ai potrebbe richiedere fino a 6,6 miliardi di metri cubi d’acqua (per dare un ordine di grandezza, quanta ne consuma la Danimarca in 5 anni). Non vanno inoltre dimenticati i rischi legati alla diffusione di contenuti falsi, che possono alimentare disinformazione e fake news, compromettere il dibattito pubblico e “inquinare” le stesse democrazie. Ai pericoli, le paure e le opportunità dell’intelligenza artificiale generativa, Nuova Ecologia dedica la storia di copertina del numero di ottobre, disegnata da LRNZ, al secolo Lorenzo Ceccotti.

Venerdì 10 ottobre ricorre la Giornata mondiale della salute mentale. Per l’occasione, il mensile di Legambiente dedica ampio spazio al tema con il servizio “Diritti nell’ombra: un viaggio tra le criticità della cura della salute mentale nel nostro Paese, a cui nonostante attese interminabili, carenze strutturali e tabù ancora da superare dedichiamo appena il 3% della spesa sanitaria complessiva, contro una media europea che oscilla tra il 6 e il 10%. A questo si aggiunge la carenza di personale, stimata in almeno 12mila operatori, tra psichiatri, psicologi, infermieri e assistenti sociali.

L’inchiesta del mese, “Rimetterci la pelle”, si concentra invece sul settore conciario in Toscana, che per anni ha smaltito illecitamente migliaia di tonnellate di Keu: il residuo della concia delle pelli trattate, un potenziale cancerogeno. Ma a dieci anni dai primi rilievi e dalle prime denunce, siamo ancora alle udienze preliminari del processo che si è aperto a Firenze a maggio 2024 in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio della Direzione distrettuale antimafia ai danni di 24 persone, tra imprenditori, politici e dirigenti pubblici. Non si è inoltre ancora completata la rimozione degli agenti inquinanti nei siti interessati.

“Quanto lavoro umano servirebbe per sostenere le nostre azioni senza le fonti fossili?”. Se l’è chiesto Richard Buckminster Fuller, che nel 1944 coniò l’unità di misura “schiavi energetici”. Una riflessione più attuale che mai, in un mondo che necessita di alternative sostenibili, come racconta il servizio “Privilegi invisibili”.

Infine, si segnala il servizio “Trasformazione immobile” sul mancato recepimento da parte dell’Italia della direttiva europea “Case green”, che punta a ridurre l’impatto delle emissioni climalteranti proveniente dagli edifici promuovendo interventi di riqualificazione energetica. Al tema è dedicato anche “Unfakenews”, la campagna di Legambiente e Nuova Ecologia contro le bufale ambientali. Questi ed altri contenuti disponibili nel numero di ottobre della rivista