Esplosione di gas a Roma, carabinieri eroi e nessun morto. Il racconto: “Sembrava di essere in guerra”

Ha delle escoriazioni ai gomiti e alla schiena, ma – dice – “meglio queste che le ustioni viste sul corpo della gente e dei miei colleghi”. Il maresciallo Gregorio Assanti, 52 anni, è uno di quei soccorritori che in queste ore hanno trasformato il terrore in miracolo. Se nessuno ha perso la vita nell’esplosione avvenuta nella capitale, è anche grazie a lui.

“Sono riuscito a scorgere un uomno accanto all’auto in fiamme”

Durante le prime fasi del nostro intervento eravamo una decina, giunti per la segnalazione della fuga di gas. In via dei Gordiani ci sono stati due grossi boati. Al primo le fiamme e i detriti volati dappertutto ci impedivano di vedere, ma – racconta il militare, che lavora nella prima sezione del nucleo radiomobile di Roma – sono riuscito a scorgere un uomo a fianco alla sua auto incendiata dopo la deflagrazione: era in terra con ustioni su tutto il corpo perché era stato avvolto dalle fiamme.

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Esplosione di gas a Roma, carabinieri eroi e nessun morto. Il racconto: “Sembrava di essere in guerra” (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Sembrava cosciente ma era sotto choc, non parlava. Siamo andati a soccorrerlo e lo abbiamo sollevato per trasportarlo in ospedale. L’ambulanza però era incendiata. Non ci siamo persi d’animo, lo abbiamo caricato su una nostra pattuglia portando con noi anche un infermiere e abbiamo raggiunto il Pronto soccorso. Poi siamo tornati per supportare anche altre persone e in sei siamo stati sbalzati in terra dall’onda d’urto della seconda esplosione, che è stata decisamente più forte”.

L’uomo messo in salvo da Assanti, prima portato all’ospedale Casilino e poi al Sant’Eugenio, adesso continua a lottare per la vita nel reparto di terapia intensiva: lavorava come addetto alla sicurezza all’interno del distributore.
Dall’altra parte della strada, in via Casilina, c’era il comandante di squadra della sezione radiomobile, il maresciallo maggiore Antonino Giorgio, 55 anni, che durante la seconda esplosione si è ustionato alla testa, per fortuna non gravemente.

“Quando ho avvertito l’onda d’urto che con una fiammata di calore stava per arrivare, ho afferrato e trascinato in terra un passante vicino a me per metterlo al riparo: essendo di spalle non si era accorto di nulla. Poi – prosegue Giorgio – abbiamo continuato a coordinare i soccorsi cercando di liberare la strada per far arrivare le autombulanze, visto che alcune erano andate a fuoco.

“C’erano diversi curiosi che si avvicinavano per scattare foto”

Dopo la prima esplosione c’erano diversi curiosi che si avvicinavano per scattare foto e gente che voleva raggiungere la zona del distributore per andare a riprendersi la macchina, per fortuna siamo riusciti ad allontanarli e metterli in sicurezza. Anche perché la seconda deflagrazione è stata devastante, sembrava di essere in guerra. Se fossimo intervenuti qualche minuto dopo sarebbe stata una catastrofe”.

I carabinieri Assanti e Giorgio sono tra coloro che hanno limitato i rischi di un bilancio ben più disastroso. Adesso sono finiti sotto i riflettori e ricevono anche il plauso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, assieme a tutti gli altri uomini delle forze dell’ordine e ai soccorritor intervenuti. “Macché eroi, eravamo al lavoro. Facciamo il possibile”, dicono entrambi. Eppure in quelle ore, in via dei Gordiani, riuscire a mettere in salvo la vita di tutti sembrava impossibile.

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