Nathan, padre dei tre bambini allontanati dalla cosiddetta famiglia nel bosco di Palmoli, ha spiegato ai giornalisti: “Noi vorremmo restare, ma abbiamo un’altra opzione: prendiamo i passaporti, mia moglie con i bambini tornano in Australia e io resto qui a badare agli animali. Speriamo di no, perché a noi piace la nostra casa qui”.
Attorno alla vicenda, la comunità di Palmoli ha intanto fatto quadrato, dicendosi solidale con la famiglia: “Siamo molto solidali con la famiglia nel bosco”. Nel paese molti difendono lo stile di vita di Nathan e Catherine, convinti che vivano semplicemente a contatto con la natura. Alcune donne sostengono che “carta e penna possono fare danni e infatti così è stato”, riferendosi al provvedimento che ha disposto l’allontanamento dei minori. C’è anche chi ribadisce che “questa famiglia vuole bene ai figli. Hanno solo uno stile di vita diverso. Sono brave persone”.
A Palmoli, insomma, non si parla d’altro. Il sindaco, Giuseppe Rosario Masciulli, afferma senza esitazioni: “L’amministrazione comunale sostiene questa famiglia”. Ricorda che il Comune aveva già offerto soluzioni, spiegando: “Noi sosteniamo questa famiglia”, mettendo a disposizione anche una casa in centro con tutte le utenze. Ma, aggiunge, la famiglia l’ha lasciata perché non in linea con i loro principi, dal “bagno a secco” all’uso di acqua trattata e dell’energia elettrica.
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