Un tranquillo pomeriggio di luglio si è trasformato in un incubo per una giovane ragazza straniera di 21 anni, a Perugia. La ragazza, secondo quanto ricostruito dalle autorità, è stata avvicinata in strada da un uomo di 45 anni, anch’egli straniero, che si è presentato con modi gentili e affabili. L’uomo le ha parlato dell’imminente apertura di un nuovo ristorante nel centro storico della città, proponendole di andare a visitare il locale, che, a suo dire, era ancora in fase di allestimento. L’occasione veniva presentata come una possibile opportunità di lavoro.
La giovane, rassicurata dai toni pacati dell’uomo e dalla vicinanza del luogo con il percorso che avrebbe comunque dovuto fare per tornare a casa, ha accettato. Arrivati sul posto, si sono introdotti in un bar dismesso, ancora arredato con alcuni tavoli e sedie. Dopo qualche momento di conversazione, la situazione è precipitata: quando la ragazza ha chiesto di poter andare via, ha scoperto che la porta d’ingresso era stata chiusa a chiave.
Da quel momento ha avuto inizio una terribile sequenza di abusi. L’uomo ha iniziato a palpeggiarla; ai tentativi della ragazza di liberarsi, ha risposto con violenza fisica, scaraventandola a terra e tappandole la bocca per impedirle di gridare. È poi seguito un lungo incubo di violenze sessuali, protrattosi per ore.
La fuga, la denuncia e l’arresto
Durante la notte, approfittando di un momento di distrazione dell’aggressore, la ragazza è riuscita ad attivare la fotocamera del suo cellulare e registrare parte dell’aggressione. Solo al mattino, quando l’uomo si è addormentato, è finalmente riuscita a fuggire dal locale. Ancora sotto shock, dopo alcuni giorni ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto alla polizia.
Gli agenti della squadra mobile hanno immediatamente avviato le indagini: è stato perquisito il locale teatro della violenza, analizzati gli indumenti della vittima e acquisito il video registrato. Gli investigatori hanno poi identificato l’uomo, che è stato riconosciuto anche dalla vittima. Le analisi della polizia scientifica hanno confermato la presenza del suo DNA all’interno del locale.
Quando la notizia della violenza è trapelata sulla stampa, gli inquirenti si sono mossi rapidamente: temendo la fuga dell’uomo, che non aveva un radicamento stabile in città, la procura ha emesso un provvedimento urgente di fermo. Nel tardo pomeriggio del giorno successivo, gli agenti sono riusciti a rintracciarlo e lo hanno arrestato.
L’uomo è stato condotto nel carcere di Perugia Capanne. Le accuse nei suoi confronti sono gravissime: violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali pluriaggravate. La giovane vittima, nel frattempo, è stata soccorsa presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia, dove le sono state riscontrate lesioni guaribili in 30 giorni.
L’articolo Finge di offrire un lavoro e violenta una 21enne, rinchiusa in un bar abbandonato per ore proviene da Blitz quotidiano.