Il 24 maggio nella località tirrenica della provincia di Reggio Calabria il circolo locale di Legambiente e altre associazioni a confronto sulle nuove offerte di fruizione e scoperta del territorio. Per un turismo responsabile e sostenibile non limitato alla sola stagione estiva
Il 24 maggio il Castello Ruffo di Scilla, in provincia di Reggio Calabria, ha ospitato un dibattito sulle esperienze di turismo lento e responsabile nella Costa Viola, il tratto di costa tirrenica calabrese affacciato sullo Stretto di Messina.
Al centro del confronto, organizzato nell’ambito della campagna nazionale “Il maggio dei libri” a cui aderisce quest’anno anche il Comune di Scilla grazie all’impegno della biblioteca comunale “Antonia Assunta Paladino”, il sentiero di Torre Cavallo: 1.050 metri di cammino, percorribili in mezz’ora, con imbocco all’altezza della strada statale Tirrena inferiore e arrivo a Santa Trada, all’ombra del vecchio pilone. Un percorso tornato fruibile nell’estate del 2021 grazie a un gruppo di volontari dei circoli locali di Legambiente, Wwf, Rangers d’Italia e di altre associazioni.
Della rinascita del sentiero di Torre Cavallo hanno parlato Daniele Cartisano, presidente di Legambiente Reggio Calabria, Angelo Raso, attivista storico del circolo reggino dell’associazione ambientalista, Angela Latella e Gianluca Bellantoni dell’associazione Magna Graecia outdoor.
Legambiente Reggio Calabria e Magna Graecia outdoor sono due delle 36 associazioni di volontariato che aderiscono al Coordinamento Costa Viola, piattaforma che punta a promuovere una nuova conoscenza e una fruizione più “pulita” di questo territorio. Rispetto dell’ambiente e tutela della biodiversità, riscoperta di storia e tradizioni, creazione di opportunità lavorative appese non solo al turismo mordi e fuggi dell’estate ma scandite lungo tutto l’arco dell’anno, sono alcuni degli elementi cardine di questo lavoro di squadra, che passa anche per il sentiero di Torre Cavallo. E che prova a proiettare la Costa Viola, e la Calabria più in generlae, verso un futuro diverso, più sostenibile. Un futuro possibile, in cui di un Ponte sullo Stretto non c’è traccia.
foto Maurizio Mallamaci
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