Frane e rischi idrogeologici, 6 milioni di italiani vivono in aree pericolose

Il quarto Rapporto ISPRA sul Dissesto Idrogeologico in Italia – Edizione 2024, presentato oggi, offre un quadro preoccupante della vulnerabilità del territorio nazionale. Il 94,5% dei comuni italiani risulta esposto a frane, alluvioni, erosione costiera o valanghe, con un aumento del 15% della superficie a pericolosità per frane rispetto al 2021. Tra le regioni con i maggiori incrementi spiccano la Provincia Autonoma di Bolzano (+61,2%), la Toscana (+52,8%), la Sardegna (+29,4%) e la Sicilia (+20,2%).

Secondo l’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (IFFI), curato da ISPRA in collaborazione con Regioni, Province Autonome e Arpa, sono state censite oltre 636.000 frane. Di queste, il 28% presenta una dinamica estremamente rapida e un elevato potenziale distruttivo, anche per vite umane. I dati dei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) indicano un’espansione dell’area a rischio smottamento da 55.400 a 69.500 km² dal 2021 al 2024, corrispondente a circa il 23% del territorio nazionale.

A oggi, 5,7 milioni di italiani vivono in zone ad alta pericolosità, con oltre 742.000 edifici, 582.000 famiglie, 75.000 imprese e 14.000 beni culturali esposti a rischio frana.

Coste mutevoli e segnali di inversione

Un dato che sorprende positivamente arriva invece dall’analisi delle coste italiane. Per la prima volta si registra un’inversione di tendenza: tra il 2006 e il 2020, più tratti di litorale risultano in avanzamento (965 km) che in erosione (934 km), con un saldo positivo di circa 30 chilometri. Tuttavia, il 23% dell’intera costa italiana – pari a 1.890 km – ha subito alterazioni superiori a 5 metri nella linea di riva, interessando il 56% delle sole spiagge.

Il dato, seppur incoraggiante, non attenua la necessità di una gestione integrata e lungimirante del territorio, con interventi strutturali, pianificazione preventiva e strategie di adattamento climatico. L’Italia si conferma infatti uno dei Paesi europei più fragili dal punto di vista idrogeologico, dove la coesistenza tra popolazione e territorio resta una sfida urgente e complessa.

Sul fronte delle valanghe, la superficie potenzialmente soggetta a fenomeni valanghivi è di 9.283 chilometri quadrati, pari al 13,8% del territorio montano sopra gli 800 metri di quota. Al dicembre 2024, sono quasi 26.000 gli interventi censiti negli ultimi 25 anni, per un finanziamento totale di 19,2 miliardi di euro.

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