La trasferta di Chisinau termina con un 2-0 che, nonostante il risultato positivo, lascia dietro di sé un clima pesante. Rino Gattuso, ct della nazionale italiana, si è presentato davanti ai media con toni tutt’altro che distesi, puntando il dito contro una parte del tifo organizzato presente allo stadio. Al 73esimo minuto, infatti, alcuni ultras azzurri hanno iniziato a contestare la squadra, generando un malcontento che il tecnico ha giudicato inaccettabile.
“Quello che ho sentito oggi è una vergogna, non lo accetto”, ha dichiarato con fermezza, spiegando come la gara fosse stata tutt’altro che semplice e come gli avversari non avessero mai realmente impensierito l’Italia. Gattuso ha poi sottolineato: “Io ho visto un’Italia che ha giocato e loro non hanno mai tirato in porta: non esistono partite facili, se siete rimasti all’11-1 della Norvegia non è un problema mio. Io sono molto soddisfatto, andiamo avanti”.
Difesa del gruppo
Il ct ha voluto soprattutto proteggere la squadra, ricordando il momento delicato che sta attraversando. “Piuttosto è una vergogna la contestazione dei tifosi…” ha ribadito, rimarcando l’importanza di restare uniti e sostenere i giocatori, specialmente quando le difficoltà si fanno evidenti.
Parlando delle scelte tecniche, Gattuso ha ammesso il rischio legato alle numerose rotazioni: “Mettendo 11 giocatori nuovi dal primo minuto oggi pensavo che potevamo pure perderla… Invece chapeau”.
L’articolo Gattuso dopo Moldavia-Italia 0-2: “Sentire la contestazione fuori casa è una vergogna” proviene da Blitz quotidiano.
