Genova in mezzo al guado, dove finirà il martello di Silvia Salis?

L’ultima mossa è stata quella in pieno consiglio comunale di Genova di “concedere” la scelta su come chiamarla: sindaca o sindaco: “Io preferisco sindaca, ma accetto anche che mi chiamiate sindaco!”

Grazie madama la marchesa per la democrazia e la magnanimità per la disponibilità conclamata alla fine dei primi trenta giorni di governo della Superba di Silvia Salis, la bella e bionda prima cittadina di Genova, vittoriosa con distacco per il centro sinistra alle ultime elezioni genovesi. Quelle che hanno capovolto il governo dopo otto anni di “buccismo”, cioè dello strapotere governante di Marco Bucci, il sindaco per otto anni di una Genova che lui ha capovolto, ricostruendo il ponte Morandi crollato, riempendola di grandi opere (fatte o promesse), lanciando slogan meravigliosi, inculcando la convinzione che tutto migliorava, dal numero degli abitanti, all’occupazione, allo spirito.

Ora siamo in un’altra epoca e la città, un po’ vacillante sotto il caldo e le novità, incomincia a chiedersi chi sia veramente Salis, questa giovane donna, di 39 anni, ex atleta azzurra, campionessa di lancio del martello, ex vice presidente del Coni, che sembra fatta di ferro, e va sempre nelle manifestazioni importanti con il suo bimbo Eugenio di un anno e mezzo in braccio (che ha il cognome della madre e non quello del padre) con il ciuccio in bocca e la molletta nei capelli, che parla con una precisione imbarazzante per ritmo e consequenzialità, che a “Otto e mezzo” ha dialetticamente annichilito una tigre dei talk show come Lilly Gruber, che avrebbe alla spalle come autentico king maker Matteo Renzi, il vero burattinaio non solo della sua entrata folgorante sulla scena politica, il quale, non a caso, ha organizzato l’assemblea nazionale di Italia Viva proprio a Genova per sottolineare il “modello” di campo largo, premiato dal successo della nuova sindaca.

Chi è Silvia Salis?

Genova in mezzo al guado, dove finirà il martello di Silvia Salis?, nella foto Silvia Salis
Genova in mezzo al guado, dove finirà il martello di Silvia Salis? (Silvia Salis, l’ex lanciatrice di martello diventata nuovo sindaco di Genova, foto ANSA) – Blitz quotidiano.i

E’ una politica e una amministratrice in erba, che mostra una decisione e una eloquenza perfettamente adeguate alla posizione del centro sinistra, anzi semmai pende proprio a sinistra.

Per ora. Tra le prime mosse di questo rush iniziale ci sono già la partecipazione molto vistosa al gay pride, la legalizzazione delle unioni arcobaleno con la loro registrazione in Comune, che Bucci aveva sempre negato, la partecipazione come capofila, a braccetto con Maurizio Landini, capeggiando il corteo del 30 giugno, che a Genova significa la celebrazione della sollevazione contro il governo Tambroni e la convocazione del congresso del Msi sotto la Lanterna. Più a sinistra di così…

Poi ci sono le tirate contro la precedente amministrazione di centro destra che avrebbe coperto il buco di bilancio dell’ Amt, l’azienda pubblica dei Trasporti e non solo questo deficit, ma anche altri che il nuovo potere in modo sferzante denuncia provocando polemiche continue soprattutto con il candidato sconfitto da Salis, il vice sindaco reggente di Genova l’avvocato Pietro Piciocchi, che per un po’ ha replicato duramente e ora ha cominciato a tacere.

Chi è la Salis dalla quale si aspetta ora qualche mossa, magari un po’ più centrista, magari insieme a Marco Bucci, il presidente della Regione, schierato dall’altra parte, ma che incomincia a accettare un dialogo con quella che è in pratica la sua successora-antagonista.

In città nell’estate canicolare i due hanno sfilato insieme dietro i Cristi della processione del Santo Patrono, ma hanno sul piatto grandi questioni. Non solo quella delle grandi opere mezze incominciate o promesse e che stanno a metà con milioni stanziati per realizzarle, progetti in bilico tra approvazioni ministeriali e ritirate dopo le censure di popolazioni cittadine e organi di controllo.

La bomba sociale da Taranto a Genova

C’è la bomba sociale dell’Ilva, ex Italsider, che potrebbe scoppiare ogni giorno, se a Taranto si fermasse la produzione e il grande stabilimento di Cornigliano, già ridotto all’osso nella produzione si dovesse fermare insieme a quello di Novi Ligure.

L’acciaio è stato il “sale” di Genova, il marchio della sua industrializzazione che Salis rivendica ancora e sulla quale il centro destra è sempre stato molto più morbido.

Chi è Silvia Salis, maritata con Furio Truzzi, regista della “Notte prima degli esami” film cult di quindici anni fa, grande uomo di immagine, regista delle Leopolde di Renzi, guarda che coincidenza!

Secondo quel sottile provocatore del leader Pd tra i più acuminati avversari di Elly Shlein, Enrico Franceschini, la Salis è una ipotetica leader nazionale del Pd, la donna che ci vuole ai vertici del Partito democratico, insomma in qualche modo il domani o forse meglio il dopodomani del Pd nazionale.

Previsione molto provocatoria e anche firmata da uno dei ”nemici” della Schlein. In realtà Salis, chiunque sia veramente in prospettiva, ha davanti a sè cinque anni da sindaco di una Genova molto complicata.

A seguire il lascito della giunta Bucci e Piciocchi, oltre alle opere da finire, ci sono molti altri guai, oltre i presunti deficit di bilancio, oltre i nodi che vengono al pettine come la gratuità dei mezzi pubblici per gli over 70 anni, oltre i ritardi paurosi dei grandi lavori della metropolitana più lenta del mondo, oltre la desertificazione del centro città nel quartiere oramai semiabbandonato di Piccapietra, oltre il salvataggio economico del Carlo Felice, il teatro dell’Opera…… oltre la furia dei commercianti, che si sono appena visti notificare gli arretrati da pagare per i dehors post Covid, gentilmente concessi e messi a paga da Bucci-Piciocchi, durante il periodo preelettorale, senza che questo fosse comunicato……

Silvia Salis non è la fatina con la bacchetta magica e neppure la predestinata a una folgorante carriera.

E’ ancora tutto da dimostrare da lei e dalla sua giunta, i cui primi passi sembrano quelli in un campo minato. Ovunque tocchino sembra che possa scoppiare una bomba anti uomo.

Ma questa è la visione dei revenants. Gli sconfitti urlano che è tutta una tattica per dimostrare che i “nuovi” si stanno costruendo un alibi per non fare nulla, se non denunciare.

Dopo l’estate avremo incominciato a capire la verità: Salis è veramente una sindaco capace e Genova si può salvare, non tanto da una visione sbagliata di un progresso inarrestabile, ma da una realtà incombente?

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