Genova, 18 set. (askanews) – “È trascorsa un’intera giornata, seguita da una nottata, ma i partiti del centrosinistra non hanno ancora trovato il coraggio né la lucidità di compiere l’atto più naturale e doveroso: prendere le distanze in modo chiaro e inequivocabile dalle parole vergognose pronunciate ieri dal consigliere Chiarotti, finite su tutti i media nazionali”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri comunali della Lega a Genova, Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua, all’indomani delle polemiche scoppiate dopo la frase “Vi abbiamo già appeso per i piedi una volta” pronunciata ieri dal consigliere comunale del Pd Claudio Chiarotti durante il consiglio comunale.
“Il segretario genovese del Pd D’Angelo – aggiungono Bordilli e Bevilacqua – si è limitato a richiamare il ‘rispetto delle istituzioni’ e a ricordare che Chiarotti si è scusato. Troppo poco. Noi avevamo chiesto un atto politico netto: una dissociazione esplicita ‘senza se e senza ma’ da parte del Pd genovese. Non è arrivata. Né è arrivato alcun segnale da Avs e Movimento 5 Stelle a livello locale. Per questo ci rivolgiamo direttamente a Roma, alla segretaria Elly Schlein e a tutti i vertici nazionali del Campo Largo: le scuse non bastano. Serve una condanna pubblica, chiara e senza ambiguità. E serve pretendere le dimissioni di un consigliere che ha trascinato Genova sulle cronache nazionali in maniera indegna”.
“Alla luce di quanto accaduto – prosegue la nota – auspichiamo che martedì in consiglio comunale il sindaco Salis accolga la nostra proposta di modifica alle linee programmatiche del mandato, in particolare nella parte dedicata ai ‘Valori di Genova’. Nella nostra proposta chiediamo che venga affermato con forza che Genova è saldamente ancorata ai valori della Costituzione e si riconosce nei principi comuni dell’antifascismo e dell’anticomunismo, così come nella condanna di tutte le forme totalitarie e violente. Nessuna azione amministrativa può considerarsi neutrale rispetto a questi valori e principi”.
“Per questo – concludono Bordilli e Bevilacqua – domandiamo che l’amministrazione comunale di Genova condanni fermamente, ora e sempre, ogni atto che infanghi la memoria e il ricordo di chi è stato assassinato dall’odio totalitario.Parole chiare, nette e senza ambiguità. Questa è la differenza tra chi si limita a scusarsi per salvare le apparenze e chi invece difende davvero la memoria, la dignità e i valori democratici”.
