Gioco online nei bar, fine dei divieti. La Corte costituzionale liberalizza videopoker e slot in qualisiasi locale

Stop alle restrizioni sul gioco online nei bar e altri esercizi pubblici. Le macchinette, i computer e altri sistemi con videpoker, casinò e slot in rete potranno essere installati in qualsiasi locale.

Sentenza riferita a norma del decreto Balduzzi

A sancirne giuridicamente il via libera è la Corte costituzionale, che si è espressa in riferimento a  una sentenza che riguardava una norma del cosiddetto ‘decreto Balduzzi’ del 2012, dove si vietava la messa a disposizione di apparecchiature che consentono l’accesso al gioco sia legale che illegale, ossia praticato al di fuori della rete dei concessionari o dei soggetti autorizzati.

La sentenza suscita ora forti perplessità in diverse associazioni, che ora invocano nuovi interventi legislativi contro il rischio di vanificare le battaglie contro la ludopatia.

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Gioco online nei bar, fine dei divieti. La Corte costituzionale liberalizza videopoker e slot in qualisiasi locale (foto Ansa-Blitzquotidiano)

La questione trattata dai magistrati costituzionalisti era stata sollevata dalla Cassazione e dal Tribunale di Viterbo, che segnalava un pesante impatto sulle piccole attività, come internet point e bar, ai quali veniva comminata una pesante sanzione nel caso permettessero accesso ai siti di gioco, pena una sanzione economica pesante, che è di 20mila euro.

Le stesse perplessità sono state condivise anche dalla Corte costituzionale secondo cui, pur perseguendo la legittima e meritevole finalità di contrastare la ludopatia, la misura è viziata da irragionevolezza e difetto di proporzionalità in quanto eccessivamente inclusiva, poiché riferita a una gamma assai estesa di comportamenti.

La norma infatti colpisce allo stesso modo sia la destinazione occasionale delle apparecchiature al gioco, sia quella esclusiva e permanente. Secondo la sentenza, il divieto ha “carattere assoluto e indiscriminato”, che “colpisce la mera messa a disposizione anche di personal computer a navigazione libera, a prescindere dall’effettivo collegamento a siti di gioco online, in mancanza di un ragionevole bilanciamento del diritto alla salute (…) con il diritto di libertà di impresa”.

Per i magistrati costituzionalisti, seppure la disposizione restrittiva è meritevole di limitare le occasioni di gioco in funzione di prevenzione della ludopatia e di tutela della salute, occorre verificare che la normativa “risponda veramente all’intento di ridurre le occasioni di gioco, di limitare le attività in tale settore e di combattere la criminalità connessa a tali giochi in maniera coerente e sistematica”.

“A rischio la sacrosanta battaglia contro la ludopatia”

Per questo la Corte ha anche precisato che spetta al legislatore l’adozione di ulteriori e idonee misure di contrasto della ludopatia. La decisione non lascia indifferente il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, per il quale si tratta di “una sentenza che mette a rischio una battaglia sacrosanta contro la ludopatia.

Per questo urge che il legislatore intervenga immediatamente cercando di chiarire meglio il decreto Balduzzi, distinguendo le diverse fattispecie, così da rendere meno indeterminata la norma, rispettando il principio di proporzionalità, calibrando meglio i divieti rispetto all’obiettivo di tutelare la salute”.

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