Giretto d’Italia 2025, oltre 58mila passaggi. A Padova la maglia rosa

bici città

Sul podio della quindicesima edizione del campionato urbano della mobilità attiva, il Giretto d’Italia, Padova, Pescara e Piacenza.  Hitachi Rail si aggiudica il primo posto tra le aziende partecipanti

Lo sviluppo della mobilità sostenibile trova terreno fertile nelle aree urbane e nei contesti aziendali che investono in sicurezza, infrastrutture e servizi, con evidenti differenze tra Nord e Sud Italia. Non lascia dubbi il bilancio della XV edizione di Giretto d’Italia di Legambiente, il campionato urbano della mobilità attiva organizzato nella Settimana Europea della Mobilità Sostenibile con il sostegno di Euromobility. Lo scorso 18 settembre, nella fascia oraria dalle 7:00 alle 10:00, oltre 50 tra comuni e aziende che hanno preso parte alla sfida simbolica della mobilità attiva. Le aziende, in particolare, hanno iscritto i propri dipendenti invitandoli a recarsi al lavoro in bicicletta o con altri mezzi di micromobilità sostenibile. In totale, sono stati registrati 58.455 passaggi attraverso oltre 140 check point distribuiti sul territorio, rilevando gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola effettuati con modalità di trasporto attive e non inquinanti.

In vetta alla classifica, conquistando la maglia rosa, con 7.224 passaggi la città di Padova. New entry, al secondo posto, Pescara (con 6.315 passaggi), che coglie i primi frutti del lavoro di pianificazione fatto in questi anni e che sembra aver intrapreso un percorso virtuoso, lento ma costante, verso la trasformazione dello share modale cittadino. Segue Piacenza (5.621 passaggi), veterana della competizione che risulta prima città nel rapporto rilevamenti/abitanti.

Tra le aziende partecipanti è la Hitachi Rail a trionfare, facendo registrare il maggior numero di ingressi in sede (252) dei dipendenti con sistemi di mobilità attiva. Segue la Agos di Milano con 141. Una menzione speciale alla Angri Eco Servizi di Salerno che si è iscritta alla competizione facendosi promotrice della giornata di mobilità attiva coinvolgendo le scuole e riuscendo a conteggiare, tra studenti e personale scolastico, ben 877 passaggi. Per la categoria “smart working”, Bolzano registra la miglior performance: 72 lavoratori da remoto hanno partecipato da casa grazie al “Check point virtuale”.

Dalla fotografia scattata grazie ai lavori dei circoli di Legambiente emerge la conferma di un’Italia divisa anche sulle due ruote con una forte disparità nelle adesioni tra i comuni del Centro-Nord e quelli del Sud. Un dislivello che riflette un divario territoriale ben più profondo e strutturale, evidente nella distribuzione della rete ciclabile nazionale: al Nord si contano molte più piste ciclabili, una maggiore densità infrastrutturale, servizi diffusi di bike sharing e soluzioni di micromobilità, nonché una cultura della bicicletta ormai radicata nella vita quotidiana. All’opposto, il Mezzogiorno continua a rimanere indietro, penalizzato da carenze infrastrutturali e scarsa promozione della mobilità sostenibile. Uno scenario già messo in luce dalla campagna Città2030 di Legambiente, che lo scorso inverno ha fotografato lo stesso squilibrio nei dati raccolti in 17 capoluoghi italiani.

“Questa competizione, seppur simbolica, è un forte atto di sensibilizzazione per dimostrare che la mobilità sostenibile è possibile, conveniente e necessaria – dichiara Roberto Scacchi, responsabile mobilità Legambiente –. Un’occasione per riportare al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza stradale e la vivibilità dello spazio urbano, resa possibile dall’impegno non solo di amministrazioni comunali, ma anche di aziende che scelgono di incentivare i dipendenti a scegliere spostamenti casa-lavoro in bici o in micromobilità, rendendo questa una buona pratica replicabile e vincente. E quanto mai necessaria in un Paese come l’Italia, dove ogni anno oltre 3.000 persone muoiono o restano gravemente ferite a causa della violenza stradale, e dove più di 50.000 morti premature sono causate dall’inquinamento atmosferico. Serve un cambio di paradigma radicale: le città devono diventare spazi a misura di persona, affermando il diritto alla mobilità, alla salute e alla sicurezza. Per questo chiediamo politiche coraggiose, infrastrutture ciclabili diffuse e una nuova cultura urbana che metta al centro chi si muove in modo attivo e sostenibile.”

Altre città fuori dal podio ma da menzionare per numeri di passaggi sono Ravenna (4.903), Torino (4.116), Milano (4.076), Monza (3.615), Bolzano (3.324), Pesaro (2.303).

Nei prossimi giorni una delegazione del Cigno Verde consegnerà ai vincitori delle due categorie la maglietta rosa.

Il Giretto d’Italia è la campagna di Legambiente che da quindici anni scatta un’istantanea delle abitudini di spostamento legate alla mobilità attiva nei capoluoghi del Paese cercando di comprendere come varia il modal share. Rivolta a cittadini, studenti e lavoratori (anche smart worker) ha l’obiettivo di promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola in bici o con l’utilizzo di mezzi di micromobilità elettrica. Per partecipare basta recarsi al lavoro o a scuola utilizzando un mezzo trasporto attivo e non inquinante passando in uno dei check point previsti nelle città aderenti, nella fascia oraria dedicata al monitoraggio. A vincere la sfida è la città/azienda che totalizza il maggior numero di passaggi.

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