
Per l’Italia stimati 12 miliardi per il 2025. Ondate di calore, siccità e inondazioni costeranno all’Europa 126 miliardi di euro entro il 2029. I dati di uno studio dell’Università di Mannheim e degli economisti della Banca Centrale Europea
Le violente condizioni meteorologiche che hanno colpito l’Europa quest’estate hanno causato perdite economiche di almeno 43 miliardi di euro, con costi che potrebbero salire a 126 miliardi di euro entro il 2029. In Italia, le perdite stimate dell’ultima estate sono di 11,9 miliardi di euro per il 2025 e si prevede che raggiungano i 34,2 miliardi di euro entro il 2029. Ciò corrisponde rispettivamente allo 0,6% e all’1,75% del Pil del 2024. Sono i dati delle analisi immediate che arrivano da uno studio congiunto dell’Università di Mannheim e degli economisti della Banca Centrale Europea.
Il colpo all’economia causato da una singola estate brutale di caldo, siccità e inondazioni è stato pari allo 0,26% della produzione economica dell’Ue nel 2024. I danni maggiori sono stati causati a Cipro, Grecia, Malta e Bulgaria. Seguono altri paesi del Mediterraneo, tra cui Spagna, Italia e Portogallo.
Gli autori sottolineano che queste stime sono probabilmente conservative, in quanto non tengono conto degli impatti composti (ad esempio, ondate di calore e siccità che si verificano insieme) e non includono altri rischi come gli incendi e i danni causati da grandine e vento, che in alcuni paesi europei sono stati consistenti.
Sehrish Usman, economista dell’Università di Mannheim e autore principale dello studio, ha affermato che le “stime tempestive” dello studio potrebbero aiutare i decisori politici a indirizzare il sostegno in assenza di dati ufficiali. “I veri costi degli eventi meteorologici estremi emergono lentamente perché questi eventi influenzano vite e mezzi di sussistenza attraverso un’ampia gamma di canali che vanno oltre l’impatto iniziale”.
In tutto, sono state registrate ondate di calore in 96 regioni dell’Unione europea, che hanno conseguentemente sperimentato un calo di produttività nei settori più esposti, come l’edilizia e il turismo.
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