I 4 film su Netflix che devi vedere questa settimana: dal thriller con Keira Knightley al capolavoro di Scorsese

Netflix continua la sua inarrestabile evoluzione, aggiornando il catalogo mese dopo mese con una varietà di contenuti che spazia dal thriller al romanticismo, dal documentario ai grandi classici del cinema. Ottobre non è solo il mese più inquietante dell’anno: è anche un periodo in cui la piattaforma di streaming arricchisce la sua libreria con titoli capaci di soddisfare ogni tipo di spettatore e ogni stato d’animo. Questa capacità di adattarsi a gusti diversi è ciò che mantiene Netflix al vertice del settore, offrendo ogni giorno qualcosa di nuovo da esplorare.

Il problema, se così si può chiamare, è che non tutto ciò che approda sulla piattaforma vale davvero la pena. Nella cascata di film che vengono aggiunti settimanalmente, diventa complesso distinguere quali meritino davvero quasi due ore del proprio tempo. L’algoritmo di Netflix, poi, non sempre aiuta a orientarsi in questa giungla di opzioni. Ecco perché abbiamo selezionato quattro film, tutti disponibili su Netflix in questo mese di ottobre, che si distinguono per interpretazioni, sceneggiature e qualità produttiva complessiva. Alcuni sono produzioni originali Netflix, altri sono classici che la piattaforma ha acquisito in licenza per la visione.

1. La donna della cabina numero 10 (2025)

Keira Knightley in La donna della cabina 10
Keira Knightley in La donna della cabina 10, fonte: Netflix

La donna della cabina numero 10 era uno dei titoli più attesi dell’anno, specialmente con Keira Knightley nei panni della protagonista. L’attrice britannica, nota per i suoi ruoli in Pirati dei Caraibi e Orgoglio e Pregiudizio, torna sul grande schermo in un thriller psicologico che, pur non convincendo completamente la critica, si rivela un’esperienza di visione godibilissima. Basato sul romanzo omonimo di Ruth Ware e diretto da Simon Stone, il film merita una chance proprio per la sua capacità di intrattenere.

La storia segue Laura “Lo” Blacklock, una giornalista investigativa che viene invitata a una crociera esclusiva in Norvegia a bordo dell’Aurora Borealis, uno yacht di lusso di proprietà della magnate Anne Bullmer e di suo marito Richard. Anne sta combattendo contro un cancro terminale, e le sue attività filantropiche, in particolare le intenzioni per il dopo la sua morte, diventano il fulcro del reportage di Lo. Ma una notte tutto cambia: Lo sente un urlo e assiste a una donna gettata in mare. Quando cerca di denunciare l’accaduto, le viene detto che tutti i passeggeri sono presenti e che nessuno manca all’appello.

Con una durata di poco più di 90 minuti, La donna della cabina numero 10 tiene incollati allo schermo grazie a una serie di colpi di scena, e Knightley offre una performance fenomenale nei panni di una giornalista determinata a scoprire la verità, qualunque sia il prezzo da pagare. Il film rientra in quel genere popolarissimo di thriller in cui una donna assiste a un crimine e viene poi gaslit fino a dover risolvere il mistero da sola. Non è un capolavoro cinematografico, ma cattura l’attenzione con un ritmo equilibrato, visual di grande impatto e una tensione costante che cresce minuto dopo minuto. La soluzione del mistero è surreale e sopra le righe, ma è proprio questo l’elemento distintivo di un buon thriller: un enigma che sembra irrisolvibile al primo sguardo.

2. Taxi Driver (1976)

La copertina di Taxi Driver (1976)
La copertina di Taxi Driver (1976) ©Columbia Pictures

Gli amanti del cinema hanno un motivo in più per celebrare. Taxi Driver di Martin Scorsese è ufficialmente disponibile su Netflix. Diretto da Scorsese e scritto da Paul Schrader, questo film è considerato uno dei più inquietanti e influenti della storia di Hollywood, eccellendo per una sceneggiatura pensata con cura, visual straordinari e un finale che rimane impresso nella memoria dello spettatore per molto tempo. Travis Bickle, interpretato da un magistrale Robert De Niro, è un veterano della guerra del Vietnam che si dedica al lavoro di tassista per gestire la sua insonnia. Percorre le strade di New York negli anni Settanta, raccogliendo passeggeri e sbirciando nelle vite di persone diverse mentre la notte avanza. Bickle si trova progressivamente disilluso dalla mancanza di moralità che vede nella città: traffico di minori, omicidi, rapine. Il degrado morale della metropoli ha un impatto devastante sul suo stato mentale, portandolo a intraprendere un percorso estremo verso il vigilantismo per liberare la società dalla corruzione, pianificando assassinii e sventando rapine nei negozi per contrastare il proprio vuoto interiore.

La città stessa diventa un riflesso del deterioramento mentale di Bickle, mentre lui inizia a sperimentare con armi da fuoco e violenza per ripulire le strade. Taxi Driver non è un film comodo da guardare: è grafico, violento, e mostra agli spettatori il peggio di ciò che accade in una città quando nessuno sta guardando. La discesa di Travis Bickle nell’alienazione e nella disillusione è disturbante mentre cammina sul filo sottile tra eroismo e follia, spingendo spesso lo spettatore a chiedersi dove si collochi esattamente nello spettro del bene e del male.

Il film è stato girato utilizzando tecniche guerriglia e illuminazione naturale, risultando in una visualizzazione grezza, autentica eppure bellissima, che viene apprezzata ancora oggi. Unito alla colonna sonora indimenticabile di Bernard Herrmann, infusa di jazz e completata solo pochi giorni prima della sua morte, questo film di Scorsese non invecchia mai. Anzi, rimane rilevante come non mai nell’attuale contesto politico e sociale.

3. My Father, The BTK Killer (2025)

Poster di My Father The BTK Killer
Poster di My Father The BTK Killer – @ Netflix

Netflix è famosa per i suoi documentari, e My Father, The BTK Killer mescola il genere true crime con una prospettiva radicalmente diversa. Storicamente, la piattaforma si è addentrata nelle vite dei serial killer, sia attraverso adattamenti fiction che serie documentaristiche, esplorando le menti di questi individui disturbati. Lo abbiamo visto in Conversations with a Killer: The Ted Bundy Tapes, nell’antologia Monster e in You, tra molti altri show e film crime. Ma questo documentario traccia la vita del figlio di un serial killer, una prospettiva raramente esplorata.

Dennis Rader, conosciuto come il BTK Killer, fu responsabile di 10 omicidi tra gli anni Settanta e Novanta, venendo arrestato nel 2005. Rader usava spesso i termini “”bind, torture, and kill”” (lega, tortura e uccidi) nelle lettere inviate ai media, da cui deriva il suo infame soprannome. Questo documentario rintraccia sua figlia, Kerri Rawson, ed esplora le conseguenze devastanti che ha dovuto affrontare dopo aver scoperto che suo padre era un assassino.

My Father, The BTK Killer è una storia potente e profondamente personale sulle esperienze di Rawson, caratterizzate da confusione e dolore quando le fu rivelata la verità. Per lungo tempo rimase in silenzio sulla sua vita, evitando l’esposizione mediatica, ma questo documentario porta alla luce l’esistenza nascosta della figlia di un serial killer. Rawson ha dovuto convivere con un senso di colpa immenso e con il dubbio, arrivando persino a chiedersi se suo padre l’avesse mai aggredita quando era più giovane.

Ha contattato Rader, che sta scontando dieci ergastoli, solo un paio di volte, ma alla fine ha deciso di prendere le distanze dal padre. Kerri Rawson ha scelto di vivere la sua vita nel modo più normale possibile, affrontando l’odio online e i troll, e di dedicare la sua esistenza alla collaborazione con le forze dell’ordine per identificare eventuali altre vittime del BTK Killer. Questo documentario è straziante, ma offre una prospettiva illuminante su come l’omicidio colpisca la famiglia dell’autore del crimine.

4. Dirty Dancing (1987)

Una scena di Dirty Dancing - Bally Proibiti
Una scena di Dirty Dancing – Balli Proibiti

I ragazzi degli anni Ottanta possono festeggiare: Dirty Dancing è ufficialmente approdato su Netflix, e chi non l’ha ancora visto ha l’opportunità di immergersi nel mondo sensuale ma liberatorio di Baby Houseman e Johnny Castle. Diretto da Emile Ardolino, il film vede come protagonisti Jennifer Grey e Patrick Swayze nei ruoli di Baby, una giovane donna privilegiata in vacanza, e Johnny, un ballerino del resort in cui soggiorna.

Baby incontra Johnny quando viene portata a una delle feste segrete dello staff, dove impara a ballare il “”dirty dancing””, che si rivela l’inizio del suo percorso di crescita personale. Affascinata da questo nuovo mondo, Baby si offre di sostituire la partner di Johnny, Penny, in una performance quando questa non può esibirsi. Quello che inizia come un semplice accordo si trasforma in qualcosa di molto più profondo: una storia d’amore che sfida le barriere di classe sociale e che insegna a Baby il significato della passione, dell’indipendenza e del coraggio di seguire il proprio cuore.

Dirty Dancing non è solo un film romantico è un’icona culturale che ha definito un’intera generazione. La colonna sonora, con brani come “”Time of My Life””, è diventata leggendaria, e le scene di ballo tra Grey e Swayze rimangono tra le più iconiche della storia del cinema. Il film affronta anche temi più seri come l’aborto, le differenze di classe e l’emancipazione femminile, il tutto avvolto in una narrazione che celebra la scoperta di sé attraverso l’arte e l’amore. Per chi non l’ha mai visto, è un’occasione imperdibile. Per chi lo conosce già, è il momento perfetto per rivivere quella magia.

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