Il boss e il cagnolino: latitante da sei mesi, lo beccano in piscina seguendo il cane della compagna

Deve scontare 15 anni di reclusione per associazione mafiosa e da febbraio scorso era diventato irreperibile. A mettere fine alla latitanza di Luigi Cacciapuoti, 64 anni, ritenuto al vertice dell’omonimo clan attivo nel comune di Villaricca, è stato il cagnolino della sua compagna.

Il boss e il cagnolino

La presenza dell’animale in una villa sul litorale domizio ha fornito ai carabinieri, da tempo sulle sue tracce, l’ultimo tassello per capire dove fosse nascosto il boss.

Come molti altri latitanti, Cacciapuoti non si era allontanato dal crocevia dei suoi interessi. Infatti i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna lo hanno scovato in un’anonima villa di Varcaturo, frazione di Giugliano, ad appena una decina di chilometri da Villaricca.

Quando i militari hanno fatto irruzione era a bordo della piscina a godersi il sole, e stava leggendo su un quotidiano un articolo sulla camorra della zona di Ponticelli. Cacciapuoti non ha opposto resistenza. Aveva un documento di riconoscimento con la sua foto e il nome di un’altra persona.

Ma questo non è servito ad ingannare gli investigatori che in pochi minuti lo hanno portato via. I carabinieri di Castello di Cisterna erano da sei mesi sulle sue tracce. Il cerchio, nelle ultime settimane, si è però ristretto alla zona di Varcaturo dove gli investigatori hanno monitorato alcuni movimenti finanziari ma anche tracce dai profili social.

Il cagnolino, di nome Lapo, è stato notato ieri al balcone di una villa

Del latitante sapevano tante cose, anche dei suoi incontri con una donna che aveva un cane bianco di piccola taglia, un barboncino. Il cagnolino, di nome Lapo, è stato notato ieri al balcone di una villa dai militari del nucleo investigativo, guidati dal maggiore Andrea Coratza che conosce bene la zona per aver comandato per quattro anni la compagnia di Giugliano.

A Varcaturo, centro affollato da migliaia di persone che vanno verso i lidi balneari, il latitante si sentiva ben nascosto, ma aveva sottovalutato la presenza nella villa del piccolo animale della donna.

Dopo averlo visto, i carabinieri hanno deciso di intervenire. La costruzione, in pochi minuti, è stata completamente circondata blindando anche la rete fognaria per bloccare qualsiasi strada di fuga. Un breve passaggio in caserma e poi Cacciapuoti è stato condotto nel carcere di Secondigliano.

La donna che era con lui è stata arrestata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Si tratta di Piera Luongo, di 51 anni.