Luis Muriel e la sua possibile permanenza all’Atalanta. Dubbi, perplessità di un giocatore lontano parente del colombiano
“Sono il fu Mattia Pascal”. La frase finale del protagonista tratta dal romanzo pirandelliano nel momento in cui fece ritorno alla biblioteca di Miragno nella confusione generale dopo essere scomparso e destinato ad un futuro lontano dal suo recente passato. Metaforicamente lo stesso scenario di Luis Muriel all’Atalanta: subentrato in campo nonostante testa, condizioni e calciomercato.
Lucho può ancora far parte di questa Atalanta? Le premesse non sono sicuramente delle migliori analizzando sia il rendimento dell’anno scorso che quello attuale. Nella stagione 2022-2023 il numero 9 ha dimostrato di non né pronto né tanto meno volenteroso rispetto al suo connazionale Duvan: lento, macchinoso, svogliato, fisicamente indecente e un rendimento lontano da ciò che era Luis Muriel, per quanto verso la fine della stagione abbia segnato.
Dall’inizio del ritiro il copione non è cambiato, risultando molto indietro rispetto ai suoi compagni di reparto: anche ai tanto citati CDK-Scamacca etichettati dal tecnico come fuori condizione. Tutto dipenderà da lui nonostante vegli nebbia fitta, e dall’altra parte il prestito di Cambiaghi ha fatto discutere visto che si trattava di una seconda punta giovane, affamata e che, rispetto a Luis, ha registrato più numeri l’annata precedente (esperienza a parte).
A Frosinone si sono visti troppi limiti, associato solo polaroid ingiallite di ciò che ha fatto vedere tra il 2019 e il 2021. Se dovesse rimanere (su di lui Monza e Torino), l’utilità all’interno del contesto Atalanta dipenderà solo dallo stesso Muriel, per trasformare il “fu” da giocatore ancora in grado di fare la differenza, senza dimenticarsi di gente forse non ancora al top, ma nuova e soprattutto affamata: elementi che attualmente non appartengono al numero 9.