Roma, 3 feb. (askanews) – “Non vedo il motivo” di ripristinare la vecchia versione dell’articolo 68″ della Costituzione. La proposta, avanzata da Forza Italia, di rimettere mano alla riforma del 1933 che eliminò la necessità dell’autorizzazione a procedere per sottoporre un parlamentare a procedimento penale, non convince il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni, il quale alla domanda se questa è una posizione che ritrova nel suo partito, risponde: “assolutamente sì, questa è un’opinione molto ricorrente nel mio partito anche se io parlo a titolo personale”.
“L’articolo 68 garantisce ai parlamentari l’insindacabilità delle opinioni espresse nell’esercizio del loro mandato – ha ricordato Balboni – e questo lo trovo giusto perché noi rappresentiamo la volontà degli elettori e quindi è giusto che quando ci esprimiamo lo facciamo senza preoccupazioni e senza vincoli ma – ha porseguito – sono anche convinto che se un parlamentre commette un reato comune, che sia contro il patrimonio, contro la vita o un qualsiasi altro reato comune, come un qualsiasi altro cittadino è giusto che risponda come qualsiasi altro cittadino. Anzi: io gli raddoppierei la pena visto che è un parlamentare a farlo”.