‘A Dubai si trovi l’accordo per superare la crisi climatica e uscire da fossili e guerre’
A fine mese a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si aprirà la XXVIII Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici. Dal 30 novembre al 12 dicembre, delegazioni da tutto il mondo, capi di governo e di Stato, si riuniranno nell’annuale incontro per decidere come salvare noi stessi, prima che il pianeta, dalla crisi climatica. Un appuntamento al quale in pochi stanno prestando attenzione. Nelle ore in cui mandiamo in stampa la rivista, la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese, il perdurare di quello fra Russia e Ucraina e gli spostamenti delle potenze mondiali e regionali sullo scacchiere internazionale stanno impegnando tutte le diplomazie e occupando gran parte dello spazio nei canali di informazione.
Con il nostro speciale sulla Cop28, introdotto da Mauro Albrizio, cerchiamo di mettere a fuoco alcuni punti in ballo a Dubai, dove ci auspichiamo – per dirla con le parole di Papa Francesco – un “punto di svolta”, che la politica trovi la forza e sigli un accordo per avviare il phasing out dei combustibili fossili e contenere l’aumento della temperatura media globale entro l’1,5 °C per la fine del secolo.
In Italia, intanto, lo sviluppo sostenibile arranca. Il nostro Paese, sostiene nel suo rapporto annuale l’Asvis, è lontano dal raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Anzi, in alcuni casi se ne sta addirittura allontanando. Per 6 dei 17 goal di sostenibilità, la situazione è in peggioramento. Insomma, siamo un Paese che avanza verso il 2030 in modo incerto e titubante. Eppure, lungo lo Stivale, non mancano donne e uomini, comunità e imprese, che marciano spediti e convintamente verso la sostenibilità. Da qualche mese stiamo raccontando le loro attività sulla nostra rivista, da quando Legambiente ha dato il via alla campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale” per mettere in luce progetti ed esperienze che portano benefici in termini ambientali, occupazionali ed economici.
Un viaggio itinerante che ci porterà il primo dicembre a Roma, all’Auditorium del Massimo, dove si aprirà il congresso dell’associazione, al quale dedichiamo la copertina di questo mese illustrata da Maria Francesca Melis. Un manifesto per mostrare all’Italia come superare la crisi climatica e costruire, anche se la cronaca sembra portarci in direzione opposta, un futuro di pace.
