Ippopotami in Colombia, al via l’eradicazione della specie

Ippopotamo

Dopo tentativi di sterilizzazione e trasferimenti, una sentenza del Tribunale di Cundinamarca ordina al Governo di mettere in campo misure immediate per eliminare gli animali importati da Escobar

Per gli ippopotami di Escobar, in Colombia, non c’è ancora pace. Importati illegalmente dall’Africa negli anni Ottanta per volere del famoso narcotrafficante, ora la presenza “ingombrante” dei grandi mammiferi sta provocando problemi ambientali agli ecosistemi locali, minacciandone la biodiversità, come abbiamo già raccontato nei mesi scorsi. In questi giorni però, dopo vari tentativi di sterilizzazione e trasferimenti, forse la Colombia è finalmente arrivata a una svolta definitiva della vicenda.

Il 6 settembre scorso il Tribunale Amministrativo di Cundinamarca (Dipartimento della Colombia centrale) ha ordinato al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile di emanare regolamenti per generare “misure immediate per l’eradicazione della specie”. Entro tre mesi bisognerà stabilire linee guida “per la caccia controllata e la sterilizzazione di tutti gli ippopotami in natura, e controllare la distruzione delle carcasse”. La decisione risponde a un’azione popolare presentata da Luis Domingo Gómez Maldonado, che mirava a proteggere i diritti collettivi legati all’ambiente, all’equilibrio ecologico e alla gestione razionale delle risorse naturali, tenendo conto anche del benessere degli animali e del divieto di trattamenti crudeli.

PER SAPERNE DI PIU’ LEGGI Colombia, gli ippopotami di Escobar minacciano la biodiversità

La sentenza coinvolge anche le corporazioni autonome regionali, come Cornare e Corantioquia, che devono coordinarsi con il Ministero per catturare e sterilizzare gli ippopotami, oltre a rafforzare le strutture per contenere questi animali. Inoltre si ordina il monitoraggio e la ricerca di individui liberi, soprattutto nel bacino medio e inferiore del fiume Magdalena, dove questi animali sono stati avvistati con maggiore frequenza. Anche il Parco tematico Hacienda Nápoles, già di proprietà di Escobar, che già ne ospita alcuni esemplari, dovrà aumentare la capacità ricettiva e ospitare altri individui.