Kraven il cacciatore, l’ultimo tentativo di Sony di espandere il proprio Spider-Man Universe, è ufficialmente un flop. Con un debutto da soli 11 milioni di dollari negli Stati Uniti, il film diretto da J.C. Chandor e interpretato da Aaron Taylor-Johnson segna il peggior esordio di sempre per un titolo Sony-Marvel, superando persino l’insuccesso di Madame Web e Morbius.
A livello globale, l’incasso ha raggiunto appena 26 milioni, una cifra lontana dal giustificare il budget di produzione di 110 milioni. Cosa è andato storto? Diversi fattori sembrano aver contribuito al fallimento del film, a partire da ritardi e problemi di produzione: la pellicola, girata tre anni fa e rinviata a causa della pandemia e degli scioperi di Hollywood, ha perso slancio, arrivando nelle sale in un contesto competitivo sfavorevole.
Il progetto è stato accolto con un punteggio del 15% su Rotten Tomatoes e una delle peggiori valutazioni del pubblico nella storia dei film Marvel prodotti da Sony. A differenza della trilogia di Venom, che ha raccolto un discreto successo, gli altri spin-off di Sony, privi del coinvolgimento diretto di Spider-Man, hanno faticato a trovare un pubblico. Il flop di Kraven il cacciatore sottolinea la difficoltà di Sony nel costruire un universo condiviso senza Spider-Man.
Il futuro del franchise sembra ora in dubbio, con Sony che potrebbe dover ripensare radicalmente la sua strategia narrativa e produttiva. Il disastro commerciale dell’ultimo prodotto del Sony-verse rappresenta un campanello d’allarme e mette in evidenza le sfide di creare storie di successo in un panorama dominato dai colossi Marvel Studios e DC. La casa di produzione dovrà rivalutare le sue priorità e capire come sfruttare al meglio i personaggi del mondo di Spider-Man per evitare ulteriori fallimenti.
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