La Pianura padana è la zona più inquinata d’Europa

smog Europa

Secondo il Guardian, più di un terzo delle persone respira un’aria quattro volte superiore ai limiti. Cremona tra le città con la peggiore qualità dell’aria per l’Agenzia europea dell’ambiente

La Pianura Padana è tra le aree peggiori in Europa in termini di inquinamento atmosferico. Un’inchiesta del Guardian ha rilevato che più di un terzo delle persone che vivono nella valle e nelle aree circostanti respira un’aria quattro volte superiore al limite di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo l’AEA, la scarsa qualità dell’aria è stata collegata a 50.303 decessi prematuri in Italia nel 2020 e, mentre la maggior parte di essi si è verificata a Milano e dintorni, Cremona è stata la provincia italiana con la più alta percentuale di decessi – tra i 150 e i 200 ogni 100.000 residenti – attribuiti al particolato fine (Pm2,5).

Per il CNR, la Pianura padana non solo registra i dati più preoccupanti tra i 27 Stati europei ma anche il più grave peggioramento della qualità dell’aria negli ultimi anni (2018-2022) a livello comunitario. Le prime province europee per concentrazione di particolato fine Pm2.5 nell’aria sono Milano, Cremona e Monza, con valori superiori a 21 milligrammi ogni metro cubo, oltre 4 volte superiori ai limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), pari a 5 µg/m³.

Nonostante i diversi interventi delle istituzioni comunitarie per ridurre le emissioni, i dati non sono preoccupanti solo per gli italiani. Infatti, la ricerca condotta da Openpolis insieme ad altre 6 redazioni dello European data journalism network (Edjnet), sotto la direzione di Detusche Welle, dimostra che più del 98% della popolazione europea vive in zone dove la concentrazione di Pm2.5 supera i limiti stabiliti dall’Oms.

Nella Pianura padana non solo le emissioni inquinanti sono eccessive, ma restano intrappolate nel grande avvallamento padano creando un “effetto serra”

Secondo l’Oms, l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio per la salute in Europa, dato che trova conferma nella valutazione “Air Quality in Europe 2022” dell’Agenzia europea dell’ambiente. Secondo l’Aea, nel 2020 almeno 238.000 cittadini europei sono morti prematuramente a causa dell’esposizione al Pm2.5. Inoltre, l’inquinamento atmosferico derivante dall’ossido di azoto ha causato 49.000 morti premature nell’Unione, mentre altre 24.000 sono attribuite all’esposizione all’ozono.

Il quadro europeo

I 7 Paesi europei dove si respira aria con concentrazione di Pm2.5 inferiore alla soglia di 10 µg/m³ sono Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Malta, Irlanda e Lussemburgo. Nel complesso, sono appena 7,5 milioni le persone che respirano aria con una concentrazione di Pm2.5 inferiore ai 5 µg/m³. Al contrario in Ungheria e Slovacchia oltre il 99% del territorio presenta una concentrazione di particolato fino superiore ai limiti Oms. La situazione del nostro Paese è invece molto particolareggiata. L’inquinamento dell’aria cambia molto tra le diverse zone della penisola soprattutto per due ragioni:

– diversa industrializzazione;
– diversa conformazione del territorio

Entrambi i fattori, oltre a una densità demografica più alta della media, influiscono sui dati della Pianura padana, che è la zona più inquinata d’Europa. In questo territorio, infatti, non solo le emissioni inquinanti sono eccessive, ma restano intrappolate nel grande avvallamento padano creando un “effetto serra” che non consente all’aria di circolare. Così, il particolato fine e altre sostanze gravemente nocive ristagnano nel territorio inquinando costantemente l’aria respirata dai cittadini della zona.

Mentre i poli industriali di Milano e Torino sono da tempo noti per lo smog, Cremona, capoluogo di provincia con circa 60.000 abitanti, è emersa come una tra le città con la peggiore qualità dell’aria in Europa in una classifica pubblicata quest’anno dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). Nell’inchiesta del Guardian gli abitanti della provincia di Cremona denunciano che la vita sta diventando insopportabile a causa dell’inquinamento provocato da scarichi industriali, traffico, allevamenti intensivi e rifiuti. Secondo il Guardian da quasi due settimane gli abitanti di Crotta d’Adda si sono barricati in casa. Dalla vasta area agricola adiacente alle loro case proviene un fetore insopportabile e potenzialmente nocivo, che ha causato vomito, difficoltà respiratorie, vertigini, occhi gonfi e mal di testa. La denuncia è diretta “Non si può vivere così”.

Leggi anche Smog, in Europa ogni anno 1.200 vittime tra i minori

Inquinamento: il 31% delle emissioni italiane di anidride carbonica è provocato dai trasporti

La Terra ha superato sei dei nove “confini planetari”