La starna italica, una specie dichiarata estinta in natura, torna a popolare la Valle del Mezzano grazie alle tecniche avanzate del Cufaa
Migliaia di starne italiche (Perdix perdix italica) sono state allevate e reintrodotte nella Valle del Mezzano, ZPS, in provincia di Ferrara, grazie al lavoro del Centro Faunistico dei Carabinieri Forestali di Bieri in Garfagnana. Un traguardo importante raggiunto nell’ambito del progetto LIFE Perdix, avviato nel 2019 e guidato dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA).
Facciamo un passo indietro. Come si è riusciti a recuperare una specie che in natura era ormai scomparsa? Grazie a un’accurata selezione genetica, come spiega Antonino Morabito, Responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente: “Tutto parte dall’ambizioso lavoro del laboratorio di genetica dell’Ispra, che ha analizzato gli aplotipi presenti nei campioni museali di starne prima degli anni ’50 e negli allevamenti del Centro-nord Italia. Abbiamo così individuato il patrimonio genetico della starna italica”.
Tecniche di allevamento all’avanguardia presso il CUFAA di Bieri
Il lavoro sul campo è cominciato, presso il Centro Faunistico di Bieri, un’istituzione pubblica unica in Europa che con un processo mirato a selezionare gli esemplari con il patrimonio genetico più “italico”, utilizzando allevamenti specializzati in batteria e incubazione delle uova con tecnologia avanzata ha garantito condizioni ottimali, anche se artificiali. Una delle schiuse di quest’anno è arrivata proprio alla vigilia della Giornata mondiale della Biodiversità.
Il progetto ha superato le previsioni iniziali, riuscendo a far riprodurre molte coppie a terra e consentendo la cova naturale delle uova.
“Avvicinarsi alle condizioni di selezione naturale è fondamentale per il successo riproduttivo e la conservazione della specie”, spiega Morabito. “La cova naturale permette alle coppie di scegliersi autonomamente, fare il nido, covare e prendersi cura della prole nei primi anni di vita. Questo processo garantisce individui qualitativamente migliori perché sviluppano capacità essenziali per la cura parentale. L’incubatrice, invece, non permette di verificare se i nuovi nati hanno mantenuto queste capacità”.

Guardando al futuro
Grazie all’impegno dei numerosi partner coinvolti e alla giusta combinazione di risorse e competenze diverse – oltre a ISPRA, CUFAA e Legambiente, il partenariato conta la Federazione italiana della caccia, la Fédération Nationale des Chasseurs, il Parco Delta del Po nonché l’Ente nazionale per la cinofilia italiana come co-finanziatore e la collaborazione attiva del Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara – il progetto LIFE Perdix, che si concluderà a fine 2024, prevede il rilascio di oltre 30.000 individui nella Valle del Mezzano.
Una volta terminato, le starne italiche allevate nel Centro Faunistico di Bieri resteranno a disposizione per ulteriori progetti di reintroduzione in natura, non solo per la starna italica ma anche per altre specie.
