La storia del ragazzo di tredici anni che si è impiccato in Valsusa e il mistero sui motivi del gesto

Un ragazzino di appena 13 anni è morto dopo essersi impiccato nella sua casa in Valle di Susa. Lo scorso venerdì il giovane era arrivato all’ospedale Regina Margherita di Torino in gravi condizioni. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo ma non ce l’hanno fatta. Si è spento nel reparto di terapia intensiva due giorni dopo, nel pomeriggio di domenica. Il ragazzo era stato trovato privo di sensi da un familiare: aveva un cappio al collo, stretto al punto da soffocarsi. Il 13enne era stato soccorso dai medici e dagli infermieri del 118, per essere poi trasportato in ospedale con un’eliambulanza.

Il mistero sui motivi del gesto

Secondo quanto riportato da La Stampa, il ragazzo era solare ed estroverso, andava bene a scuola e si stava preparando per l’esame di terza media, in attesa di scegliere in quale scuola superiore iscriversi. Non avrebbe inoltre lasciato alcun riferimento sui motivi del gesto, neanche un biglietto scritto. Inoltre, almeno per il momento, non ci sarebbero indizi che potrebbero far pensare a una sfida finalizzata alla condivisione via social, né atti di bullismo di cui il giovane sarebbe stato vittima. I carabinieri stanno indagando sulla vicenda, ricostruendo gli ultimi giorni della sua vita. Gli inquirenti hanno sequestrato lo smartphone del 13enne per cercare possibili elementi di rilevanza. Intanto i genitori hanno deciso di donare gli organi del ragazzo, un atto d’amore significativo in un momento di grande difficoltà emotiva.

 

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