L’amor che move il mare

Un banco di pesci

‘L’attività sessuale delle acciughe genera così tanta turbolenza da rimescolare ossigeno e nutrienti’

Una ricerca talmente insolita da essere insignita nel 2023 del famigerato “Ig Nobel Prize”, una competizione nella quale vengono premiate le ricerche più curiose e all’apparenza inutili. Il nome stesso è un gioco di parole tra “Nobel” e “Ignobel” (ignobile, ndr). A chi potrebbe mai interessare delle performance sessuali delle acciughe e del “rumore” che fanno in un ambiente tanto distante da noi? Una notizia in apparenza buona solo per andarci giù di meme e Tik Tok, un argomento prezioso per science-influencer in cerca di viralità.

Eppure, fuor d’ironia, la notizia delle acciughe in amore che muovono il mare, frutto di una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista Nature geosciences poco più di un anno fa, non è affatto “ignobile”. Certamente curiosa, ma tremendamente importante. Racconta una verità che spesso ci sfugge: i pesci non sono solo buoni da mangiare ma parte integrante del motore di questo ecosistema sterminato.

Le acque oceaniche sono in moto perpetuo, spinte dalla forza del vento e delle maree. Le correnti orizzontali spostano calore e influenzano il clima, quelle verticali favoriscono la catena alimentare marina, nella quale occupano un posto prezioso i piccoli pesci pelagici, come le acciughe. Vivono in grossi banchi composti da individui dalla stessa età che spesso, una volta raggiunta la maturità sessuale, si danno da fare in maniera frenetica. Ma “lo fanno” sempre nello stesso posto, facendo su e giù di continuo e generando un tale livello di turbolenza da rimescolare il mare, portando ossigeno in profondità e sostanze minerali verso la superficie.

Un ruolo prezioso, soprattutto in questi tempi di acqua sempre più “stagnante” a causa del riscaldamento del mare.