Una tassa sui ricchi. In altre parole: una patrimoniale. La proposta arriva dal segretario della Cgil, Maurizio Landini, che, dopo le proteste per Gaza, torna a occuparsi degli affari interni del Paese. Durante una conferenza stampa presso la sede romana del sindacato, in corso d’Italia, Landini ha annunciato con chiarezza le intenzioni della Cgil: “Proporremo al governo nell’incontro di venerdì un contributo di solidarietà sulle grandi ricchezze”, spiegando che si tratta di “i contribuenti oltre i 2 milioni. Si tratta di 500mila contribuenti, con una aliquota dell’1,3% il gettito sarebbe di 26 miliardi l’anno”.
Secondo il segretario della Cgil, il 50% della ricchezza italiana è concentrata nelle mani di pochissimi: “Il 50% della ricchezza di questo Paese è in mano a non più del 5% dei cittadini italiani”. La proposta di Landini trae ispirazione dalla cosiddetta tassa Zucman, discussa in Francia, ma con alcune differenze significative: mentre l’idea dell’economista Gabriel Zucman prevede una tassazione del 2% sui patrimoni superiori a 100 milioni di euro, Landini abbassa la soglia a due milioni, riducendo però l’aliquota. In questo modo, lo Stato potrebbe incassare circa 26 miliardi di euro, una cifra tre volte superiore al costo del reddito di cittadinanza.
Il dibattito internazionale e le critiche al sistema fiscale
La proposta della patrimoniale ha acceso il dibattito internazionale. In Francia, infatti, è stata criticata dalle forze moderate, preoccupate che un’aliquota troppo alta possa far scappare i ricchi e creare danni all’economia. I sostenitori, invece, sostengono che la misura potrebbe alleviare le difficoltà dei ceti più poveri e avere effetti positivi sui consumi. Landini è netto: “C’è bisogno di andare in una direzione che redistribuisca la ricchezza – dice Landini -, con una serie di interventi straordinari che diano il segnale di un cambiamento”.
Il segretario della Cgil denuncia anche le storture del sistema fiscale italiano: “Basta – prosegue – con un sistema fiscale che tassa progressivamente solo il lavoro dipendente e i pensionati, mentre le rendite finanziarie, le rendite immobiliari i profitti e tutte le altre forme di reddito sono tassate meno e con un’aliquota piatta. Questa è una follia”.
Landini si concentra anche sul taglio dell’Irpef ventilato dal governo, definendolo inefficace: “La possibile riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% con scaglione inalterato non restituirebbe nulla del drenaggio fiscale”, evidenziando come la maggior parte dei lavoratori non beneficerebbe di alcun guadagno reale: “Quindi non solo non restituisce, ma è quasi una presa in giro”.
L’articolo Landini e la tassa sui ricchi, la proposta: “Un’aliquota dell’1,3% ai contribuenti con oltre 2 milioni di patrimonio” proviene da Blitz quotidiano.