Lavoratori dipendenti, esperta rivela tutti i diritti dei papà: uno è poco conosciuto

Tutto Notizie
Lavoratori dipendenti, esperta rivela tutti i diritti dei papà: uno è poco conosciuto

Papà dipendenti

Quali sono i diritti dei papà dipendenti? Una nota consulente del lavoro ne parla in maniera facile ed esaustiva: ecco cosa bisogna sapere.

In Italia, essere madre e lavoratrice non dovrebbe significare scegliere tra carriera e famiglia. Il diritto del lavoro tutela le mamme con una serie di misure pensate per proteggere non solo la loro salute, ma anche la stabilità economica e il futuro dei propri figli. Il cuore di questa tutela è il congedo di maternità, obbligatorio e retribuito all’80% per cinque mesi. Due di questi spettano prima del parto, tre dopo. Ma c’è spazio per la flessibilità: in presenza di specifiche condizioni mediche, il congedo può essere anticipato o posticipato, dando alla madre un margine di scelta che tiene conto della realtà concreta. Sul posto di lavoro, poi, la legge è chiara: niente turni notturni né straordinari per chi è incinta o appena diventata madre.

E se la mansione risulta troppo faticosa o rischiosa, la lavoratrice deve essere ricollocata senza penalizzazioni economiche. Il licenziamento? Proibito fino al compimento di un anno del bambino. Le uniche eccezioni riguardano la giusta causa o la chiusura dell’azienda. Una garanzia che protegge dalle discriminazioni più subdole. Infine, c’è il bonus mamme: un esonero contributivo che dal 2025 premierà le lavoratrici con due o più figli. Per quelle con tre figli, durerà fino al 2026. Per chi ne ha due, sarà riservato a redditi inferiori ai 40.000 euro l’anno. A completare il quadro, pause per l’allattamento e flessibilità oraria: strumenti fondamentali per permettere alle donne di non sacrificare sé stesse o la propria carriera. Una maternità tutelata, insomma, non solo sulla carta.

Lavoratori dipendenti: ecco tutti i diritti dei papà

Non solo le madri lavoratrici: anche i papà, lavoratori dipendenti, hanno dei diritti in quanto padri. Questo è un tema molto particolare, anche perché per molti anni non se ne è parlato, almeno da un punto di vista giuridico e legale. Per fortuna, da poco più di dieci anni, i diritti dei padri lavoratori sono tutelati anche nel nostro Paese: uno dei primi, grandi passi c’è stato, ad esempio, nel 2012, quando è stato introdotto il congedo di paternità. Ma a quali tutele hanno diritto i padri dipendenti, in questo momento storico? Una nota consulente del lavoro ne ha parlato in un recente video social: parliamo, in particolare, della dottoressa Sabrina Grazini. Prima di tutto, la dottoressa ha parlato del congedo obbligatorio del padre: si tratta di dieci giorni di congedo, indennizzati al 100%. Questi possono essere utilizzati da due mesi prima della nascita del bambino, fino a 5 mesi dopo. Si possono, inoltre, utilizzare anche in maniera non consecutiva.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Sabrina Grazini (@sabrine_graz)


Ci sono, poi, almeno tre mesi di congedo parentale, che possono essere utilizzati anche ad ore, oltre che a giorni, e i riposi per allattamento. Questi ultimi si possono utilizzare entro l’anno di vita del bambino, quando la madre non può beneficiarne, per diverse cause, ad esempio perché è una lavoratrice autonoma, oppure casalinga. E ancora, ci sono dei permessi che molti ignorano, e di cui bisogna, dunque, parlare. Si tratta, cioè, dei permessi per la malattia del figlio: questi possono essere utilizzati nel settore privato, e sono addirittura illimitati per i primi tre anni di vita del bambino. Diventano, poi, cinque giorni all’anno fino agli otto anni di vita del bambino. Questi permessi sono assolutamente giustificati, ma non sono indennizzati. Il datore dovrà, dunque, concederli, ma non li pagherà.

Papà dipendenti
La dottoressa Sabrina Grazini parla di uno dei diritti meno conosciuti dei padri dipendenti. (Fonte: Instagram – @sabrine_graz).

Lavoratori dipendenti, esperta rivela tutti i diritti dei papà: uno è poco conosciuto
Giuseppe Meccariello