Legato alla balaustra del balcone al sesto piano e torturato per un debito di droga

Una scena cruenta e intimidatoria è avvenuta all’interno del “Casermone” di Frosinone, dove un giovane è stato legato alla balaustra di un balcone al sesto piano, picchiato e torturato davanti a tutti. Un’azione deliberatamente pubblica, pensata come una lezione esemplare per la vittima e un chiaro messaggio agli altri. Il motivo? Un debito di 1.600 euro per droga mai pagata.
Per questo gravissimo episodio sono stati arrestati due uomini e una donna, tutti italiani e residenti nello stesso complesso popolare.

Le accuse a loro carico sono pesantissime: sequestro di persona a scopo di estorsione, tentata estorsione, tortura e porto e detenzione illegale di armi. Gli arresti, eseguiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frosinone, sono avvenuti su ordine del gip del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Le indagini e le prove del calvario

Le indagini sono partite nel gennaio scorso, quando il comandante della stazione dei carabinieri di Arce ha notato le ferite sul corpo della vittima. Dopo averlo convinto a raccontare l’accaduto, il giovane ha rivelato mesi di minacce, danneggiamenti, e perfino la sottrazione della Fiat Panda della madre. Il culmine è arrivato l’8 gennaio, quando è stato sequestrato per una notte intera, legato e picchiato, riportando ferite da taglio e contusioni guaribili in 30 giorni.

Le indagini, rafforzate da testimonianze e analisi dei tabulati telefonici, hanno dimostrato che le pressioni erano continuate anche dopo il quasi completo pagamento del debito. Ora i tre arrestati si trovano in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’articolo Legato alla balaustra del balcone al sesto piano e torturato per un debito di droga proviene da Blitz quotidiano.