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Legge 104: i permessi sono validi la persona è ricoverata in una RSA? Esperta fa chiarezza
È possibile usufruire dei permessi della Legge 104 se la persona disabile che si assiste viene ricoverata in una RSA? Ecco il chiarimento di una nota legale.
La legge 104/1992 rappresenta uno dei pilastri normativi italiani a tutela delle persone con disabilità e delle loro famiglie. La sua finalità principale è promuovere l’inclusione sociale e garantire il diritto a una vita dignitosa, sia sul piano lavorativo che personale. Al centro vi è l’idea che la disabilità non debba costituire un ostacolo insormontabile, ma un aspetto da affrontare con strumenti concreti di sostegno. Uno degli istituti più conosciuti riguarda i permessi retribuiti, pensati per i lavoratori che assistono familiari con disabilità grave, riconosciuta da apposite commissioni mediche. La normativa concede tre giorni mensili, frazionabili anche in ore fino a un massimo di diciotto, oppure un’alternativa giornaliera che prevede due ore di permesso se l’orario di lavoro supera le sei ore, ridotte a una in caso di turni più brevi. Questi periodi di assenza sono coperti da contribuzione figurativa, rilevante anche per la pensione.
I beneficiari diretti non sono solo i familiari stretti, come genitori, coniugi, partner in unione civile o conviventi di fatto, ma anche parenti entro il secondo grado. In circostanze particolari, l’agevolazione può estendersi fino al terzo grado. Gli stessi lavoratori con disabilità grave hanno diritto a fruire dei permessi. La procedura di richiesta passa attraverso l’INPS e deve essere comunicata al datore di lavoro, il quale è obbligato a concederli ma può richiedere programmazione e preavviso.
Legge 104: si può usufruire dei permessi se la persona disabile è ricoverata in una RSA?
Un dubbio importante, che riguarda la legge 104, è quello sull’eventuale possibilità di chiedere un permesso per assistere la persona disabile, qualora questa sia stata ricoverata in una RSA, e cioè in una Residenza Sanitaria Assistenziale. Una nota legale italiana, l’avvocato Wanda Falco, ha risolto questo dubbio in un recente contenuto social, spiegando che, all’articolo 33, comma tre della legge 104 si specifica che i permessi sono riconosciuti per l’assistenza a persone con disabilità che non siano ricoverate a tempo pieno, in una struttura ospedaliera o in una struttura assimilata, come la RSA. Questo, perché tali strutture sono luoghi in cui la persona con disabilità riceve assistenza continuativa, che va a sostituirsi all’assistenza familiare, e cioè quella della persona che usufruirebbe del permesso 104.

Pertanto, se la persona disabile è ricoverata a tempo pieno in una RSA, la norma stabilisce che il familiare non può usufruire dei permessi 104, proprio perché i medici e gli infermieri prendono il suo posto. L’unica eccezione si presenta nel caso in cui la struttura ospitante non fosse in grado di garantire assistenza sanitaria continuativa. In questo caso, si potrà continuare a usufruire dei permessi 104. È questo l’esempio di una comunità alloggio o di una casa famiglia per anziani e persone con disabilità, con personale qualificato presente solo in determinate fasce orarie e non in servizio continuativo. Solo in questi casi, si potrà continuare a usufruire dei permessi.
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Legge 104: i permessi sono validi la persona è ricoverata in una RSA? Esperta fa chiarezza
Giuseppe Meccariello