Mad Max: le 13 curiosità sulla saga più folle di sempre

Mad Max è tra i prodotti audiovisivi più influenti e importanti di sempre, in grado di veicolare l’attenzione più di qualsiasi altro film. Soltanto grazie alla follia (e la genialità) di George Miller abbiamo ad oggi un universo narrativo talmente affascinante e macabro in grado di ispirare decine e decine di altre produzioni e di immergerci in un mondo spietato e irresistibile. Ed è incredibile pensare che ogni capitolo di questa fortunata serie riesca a intrattenere e appassionare come in pochi altri casi.

Infatti è attualmente in tutti i cinema l’ultimo capitolo della saga di Mad Max, Furiosa, incentrato sulla figura dell’omonimo personaggio interpretato da Anya Taylor-Joy e ponendosi come un prequel dell’ultimo film principale, Fury Road (differenziandosi da quest’ultimo). La critica l’ha amato, noi anche come potete leggere nella nostra recensione, e il pubblico sta riscoprendo le gioie e gli orrori che le lande desolate create da Miller possono infondere. Per questo motivo ci sembrava doveroso stilare una lista sulle 13 migliori e folli curiosità sulla saga di Mad Max.

1. Il capostipite di un genere

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Mel Gibson in una scena di Mad Max – The Road Warrior, fonte: Kennedy Miller Productions

L’idea di Miller di realizzare un mondo post apocalittico sporco, desolato e brutale in cui bande di predoni scorrazzano di qua e di là è un qualcosa che, in realtà, esisteva già nella letteratura di metà ‘900, ma nessuno l’aveva mai reso visivamente o in un ambito così estremo. Per questo motivo è diventato immediatamente iconico al punto da venire considerato il capostipite di un intero genere, quello del fantasy post apocalittico, e ispirare decine e decine di prodotti successivi.

Possiamo citare solo in ambito cinematografico il film Waterworld con Kevin Costner, 2019 – Dopo la caduta di New York, The Road, Codice Genesi, Resident Evil: Extinction, 1997: Fuga da New York di John Carpenter, The Hitcher – La lunga strada della paura, Highwaymen – I banditi della strada, Death Race così come anche una delle saghe filmiche più importanti di tutti i tempi ovvero Terminator. Andrebbero citati anche alcune produzioni che non riprendono la stessa ambientazione, ma alcuni elementi topici. Tra questi troviamo Saw – L’enigmista e Fast & Furious (il primo capitolo in entrambi i casi almeno).

Tuttavia non finisce qui poiché la cultura di massa tutta è stata influenzata da Miller portando alla creazione di un certo manga (poi anime) che ha accompagnato l’infanzia di tantissimi ragazzi, conosciuto con il titolo di Ken il guerriero, ma anche l’ultima fatica del compianto Akira Toriyama, Sand Land così come Mad Matic, dello stesso mangaka ma risalente agli anni ’80. Guardando ai videogiochi troviamo certamente Borderlands, Fallout (ispirazione di cui avevamo già parlato in un altro articolo ricco di curiosità), Wastland, Rage, Twisted Metal, Carmageddon, Fuel, Red Faction, Full Throttle e Max Payne (in questo caso il protagonista è ispirato al personaggio di Mel Gibson). Per non parlare di fumetti, singoli episodi di serie tv e perfino canzoni. Insomma, Miller ha dato il via a un universo di possibilità.

2. Un regista incredibilmente poliedrico

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Happy Feet, fonte: Warner Bros.

Della carriera di George Miller e di quanto sia stato poliedrico negli anni se n’è parlato in tutti i modi e ovunque, ma è sempre simpatico ricordare che il regista e creatore di uno degli universi narrativi più sporchi, violenti e brutali di tutti i tempi è stato anche il cineasta che ha firmato pellicole per tutta la famiglia.

Due in particolare sono i progetti carini e coccolosi che hanno appassionato Miller al punto da firmarne la sceneggiatura e sedersi dietro la macchina da presa. Stiamo parlando di Babe, Maialino coraggioso (in questo caso ha solo realizzato la trama) e il suo sequel Babe va in città (qui è anche in regista) passando poi a scrivere e dirigere i due Happy Feet, i film d’animazione sui pinguini ballerini. Miller sì che ha dimostrato di essere in grado di spaziare su generi totalmente diversi confezionando prodotti di tutto rispetto. Chapeau!

3. Un casting folle

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Mel Gibson in Mad Max – The Road Warrior, fonte: Kennedy Miller Productions

La storia dei casting della saga è ormai leggenda, come i suoi film, ma per chi ancora non lo sapesse, Mel Gibson non era la prima scelta di Miller che non era del tutto convinto inizialmente. Infatti, il regista voleva James Healey per il suo film e poi Steve Bisley, amico di Gibson. Quest’ultimo ha accompagnato il collega all’audizione e solo guardandolo in volto si sono tutti resi conto che sarebbe stato perfetto per la parte, spodestando qualsiasi altro candidato. Miller stesso si era talmente affezionato negli anni a Mel Gibson da volerlo anche in Fury Road, ma il development hell in cui versava il progetto e gli scandali legati all’attore hanno spostato l’attenzione su Tom Hardy.

E a proposito di Hardy, che ha tolto la parte anche a Jeremy Renner e a Heath Ledger, sembra che nel prossimo film prequel sul personaggio non sarà lui a tornare in scena. Per quanto riguarda Furiosa, anche in questo caso non era Charlize Theron a dover rivestire il ruolo, ma Uma Thurman. Le mogli di Immortan Joe sono state scelte chiedendo a svariate attrici di recitare monologhi di altri film senza un apparente motivo.

4. Una saga infernale

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Charlize Theron nel ruolo di Furiosa in Mad Max: Fury Road, fonte: Warner Bros.

Una delle particolarità di essere George Miller è quella che tutti gli ultimi progetti legati all’universo di Mad Max hanno accusato un colpo non indifferente: il development hell. L’espressione fa riferimento a progetti con una lavorazione talmente travagliata che vengono messi per sempre (o quasi) in pausa dalla produzione senza confermare effettivamente la cancellazione del progetto. Resta una piccola speranza alla quale i registi spesso si aggrappano, ma il più delle volte non si ha la fortuna di Miller.

Infatti Mad Max: Fury Road era inizialmente previsto per il 2000 e tra una problematica e l’altra è arrivato negli schermi dei cinema dopo ben 15 anni! Per non parlare di Furiosa che è stato completato solo dopo 9 anni. Purtroppo ci sono molti altri progetti legati al franchise che hanno avuto molta meno fortuna come una serie tv che doveva uscire in di recente e di cui non si è saputo più nulla (anche lo stesso regista conserva ben poche speranze), uno spin off dimenticato da tutti e un sequel diretto di Fury Road dal titolo Mad Max: The Wasteland che potrebbe ancora trovare il modo di uscire, sebbene il regista si sia stancato di aspettare l’ok della produzione. Lo stesso Furiosa doveva essere inizialmente un anime prima di diventare un film vero e proprio.

5. La concitata produzione di Fury Road

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Tom Hardy in una delle scene più iconiche di Mad Max: Fury Road, fonte: Warner Bros.

Mad Max: Fury Road è stato sicuramente il capitolo con la produzione più articolata e complessa. I precedenti film erano stati girati in Australia, ma negli ultimi anni prima dell’inizio della produzione erano inaspettatamente sorte delle aree verdeggianti che non davano il giusto sapore di desolazione, perciò si è scelto il deserto della Namibia. Lì è anche presente il canyon dove gli stunt saltano con delle moto da cross attraverso delle rampe tolte al computer, mettendo in scena una sequenza strabiliante. Gli interpreti recitavano tutti con degli auricolari per potersi sentire a vicenda poiché sia che fossero polecats (cui Miller si è ispirato a degli artisti di strada) o i musicisti sull’enorme carro di Immortan Joe, non riuscivano a sentire niente a causa del chiasso provocato dai motori delle vetture.

Durante le riprese cooperavano contemporaneamente ben 1000 persone, ma si è arrivati per alcune sequenze più complesse fino a 1700 tecnici e membri della troupe. Per donare un’aria maggiormente post apocalittica è stato chiesto dal regista che ogni attrezzo di scena e componente di auto venisse costruito da materiali di recupero e spazzatura. Infatti armi, veicoli e accessori per il corpo sono stati creati fondendo e assemblando copertoni, plastica inutilizzata e rottami metallici. Un esempio utile è stato il braccio di Furiosa che era composto da componenti di auto usate, chiavi inglesi e il motore di un aeroplano giocattolo rendendolo estremamente pesante tant’è che per alcune scene ne era stato realizzato uno più leggero per permettere all’attrice di recitare con più tranquillità.

L’idea per il film, inoltre, è venuta al regista in seguito al tentativo di realizzare un fumetto alla fine degli anni ’80 con il disegnatore britannico Brendan McCarthy. Quest’ultimo aveva messo su carta Freakwave, un albo basato sui primi due Mad Max che richiamava tantissimi elementi di Fury Road e diventando poi la base per i futuri storyboard. Infine è impossibile chiudere questo gruppo di curiosità senza citare le incredibili litigate tra Hardy e la Theron che erano talmente diversi nell’approccio al lavoro sul set da rischiare di far naufragare il progetto.

6. Anya Taylor-Joy la spericolata

Poster di Furiosa: A Mad Max Saga, fonte: Warner Bros. Italia
Poster di Furiosa: A Mad Max Saga, fonte: Warner Bros. Italia

Per il ruolo della giovane Furiosa nel prequel attualmente nei cinema è stata scelta immediatamente Anya Taylor-Joy che ha dimostrato tutto il suo valore e la sua bravura nel corso della pellicola action. Il tono della pellicola è stranamente più posato e meno concitato rispetto al solito, sebbene non manchi azione sfrenata. Tant’è che per una sequenza di soli 15 minuti ci sono voluti ben 78 giorni di riprese.

Tuttavia l’aspetto più spericolato di tutti è l’attrice protagonista stessa. Questo perché la donna ha iniziato a girare senza avere la patente e non avendo mai guidato in vita sua, ma doveva trovarsi alla guida di svariate vetture. Ha, quindi, preso lezioni per le fasi più spettacolari sebbene le abbiano insegnato ad andare a grandi velocità. Ovviamente aveva sempre una controfigura per scene in cui era necessario una persona più esperta al volante, ma anche in seguito alla produzione del film preferisce continuare a non avere una patente. Anzi a tal riguardo ha dichiarato che vorrebbe quella specifica per diventare una stunt driver e poter guidare senza stunt in ogni suo film.

7. Le origini di Mad Max

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Poster della saga di Mad Max, fonte: Luigi Spedale, screenworld.it

Si parla tanto delle produzioni che hanno tratto ispirazione dalla mitologia di Miller, ma il regista a cosa si è ispirato e come si è evoluta l’idea del primo film? Potremmo dire che Interceptor (che in originale si chiama appunto Mad Max) è tratto da una storia vera. Questo perché ai tempi degli anni ’60-70 nelle aree desertiche e brulle dell’Australia centrale vivevano delle vere e proprie bande di motociclisti che, a causa delle condizioni avverse del territorio e della mancanza di risorse, si scontravano e assaltavano chiunque passasse dal loro territorio. Una situazione che sembra surreale, ma che è stata tragicamente reale in un contesto in cui scarseggiava tremendamente il controllo della polizia in aree non urbane.

Da questo dettaglio il regista voleva sviluppare inizialmente un film interamente muto poiché, come dichiarato anche di recente in un’intervista rilasciata per il lancio di Furiosa, “i dialoghi rallentano l’azione“. Tuttavia i produttori della pellicola non erano d’accordo con questa scelta coraggiosa e pensavano che nel ’79 era estremamente difficile distribuire un film muto. Tuttavia le stravaganze di Miller non si fermano qui poiché durante la produzione di Fury Road era stato realizzato un sito internet con la descrizione accurata e dettagliata di tutti i personaggi, i signori della guerra, i territori, i clan, le armi, i veicoli e tantissimo altro. In pratica un intero worldbuilding di tutta la saga. Purtroppo, per volontà di Miller, era accessibile solo agli addetti ai lavori e mai il pubblico ha potuto studiarne ogni più intrigante dettaglio.

8. La Mad Max Mania

Un gruppo di fan in un raduno di Mad Max
Un gruppo di fan in un raduno di Mad Max, fonte: Wired

In seguito all’uscita di Interceptor – Il Guerriero della Strada (il secondo capitolo, che ancora una volta ha un titolo totalmente diverso dall’originale) il mondo nel quale si muove il personaggio di Mel Gibson è piaciuto talmente tanto agli spettatori ed è entrato nella cultura di massa da dare il via a quella che è stata denominata Mad Max Mania. Sì, ha ispirato, come detto in precedenza, svariati film, videogiochi e opere, ma non solo.

Infatti Mad Max si fregia di aver dato il via al fenomeno dei cosplayers, sebbene non sia effettivamente accreditato che siano nati con questo film. Questo perché poco dopo l’uscita nelle sale sono stati organizzati raduni, feste a tema e parate con schiere di fan vestiti come i guerrieri della strada visti nell’opera di Miller, agghindando le auto, i veicoli e organizzando eventi sempre più grandi e folli. Insomma, una vera e propria mania!

9. La produzione travagliata di Oltre la sfera del Tuono

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Tina Turner e Mel Gibson in una scena di Mad Max Beyond Thunderdome, fonte: Kennedy Miller Productions

Quali sono le motivazioni dietro lo scarso successo del terzo capitolo di Mad Max? Le più svariate a dire la verità. Forse il tono più scanzonato e meno macabro, con tanto di spalla comica e situazioni che strizzavano l’occhio ai classici film d’azione della Hollywood di quel periodo. Oppure gli enormi problemi in sede di produzione al punto che sono accreditati due registi al completamento delle riprese.

In effetti Miller a quei tempi si era avvicinato tantissimo a Hollywood e i produttori volevano che il film fosse in linea con le loro produzioni. Lo stesso Spielberg ha dato vari consigli per la riuscita del progetto e questo aspetto lo si può notare nella scena del villaggio di bambini che ricorda quelli che saranno, a distanza di 5 anni, i bambini sperduti in Hook: Capitan Uncino. Tuttavia il motivo principale dietro i problemi di produzione vanno ricondotti alla morte di uno degli storici produttori, nonché amico di Miller, Byron Kennedy. Come spieghiamo in un altro articolo dedicato, il nostro caro George voleva più volte abbandonare l’opera a causa del suo lutto e per un momento è stato affiancato da George Ogilvie che ha voluto dare alla storia un tono più dinamico e scanzonato, da commedia action. Ovviamente queste due nature agli antipodi non sono andate a genio ai fan durante la visione in sala, decretando un vero e proprio insuccesso.

10. Veicoli con una certa personalità

Mad Max, una sequenza del videogioco sviluppato da Avalanche Software
Mad Max, una sequenza del videogioco sviluppato da Avalanche Software, fonte: Avalanche Software

Con Fury Road la produzione ha voluto mettere in scena uno spettacolo ancora più folle ed evoluto, eccelso sotto ogni punto di vista, ma che nasconde della particolarità di non poco conto. Tra i segreti dietro la lavorazione di questo titolo c’è quello che, secondo Miller, era la personalità che doveva essere data ai veicoli. Come già spiegato in precedenza, ogni auto e auto era costruita da zero, ma era anche perfettamente utilizzabile anche dopo la fine delle riprese. Tuttavia i mezzi di trasporto dovevano rispecchiare il carattere del personaggio alla guida.

Ed è così che Immortan Joe guida un veicolo mastodontico in quanto signore della guerra, Furiosa un camion con caratteristiche che dovevano dimostrare la sua sete di libertà, il Mangiauomini ha una Mercedes che rappresenta il capitalismo e il suo essere un uomo di potere. Così Miller ha immaginato che ogni moto, camion e macchina dovesse rispecchiare il suo guidatore.

11. Una saga stilosa

Mad Max Fury Road Black and Chrome
Mad Max Fury Road Black and Chrome, fonte: Warner Bros.

Con il quarto capitolo della saga George Miller ha ottenuto tantissimi consensi al punto da vincere, tra i tantissimi premi, un Oscar a Miglior film. Tuttavia per quanto praticamente tutti abbiano lodato l’azione, la messa in scena e la fotografia, ha voluto alzare ancora di più l’asticella e donare al suo capolavoro un tono ancora più tragico e drammatico.

Questo perché poco dopo l’arrivo della pellicola in home video, è arrivata una versione differente rispetto al solito. Intitolata Black & Chrome edition, si tratta dello stesso film, ma in bianco e nero. Potrà sembrare nulla di strano, ma l’effetto è di grande impatto ed è piaciuto così tanto che verrà fatta la stessa operazione anche con Furiosa: A Mad Max Saga.

12. Da Wonder Woman a Valchiria

Le mogli di Immortan Joe in Mad Max Fury Road
Le mogli di Immortan Joe in Mad Max Fury Road, fonti: Warner Bros.

In Italia è stata una meteora e non se la ricordano in tanti, ma Megan Gale è sempre stata una grande star apprezzatissima in Australia. L’attrice doveva partecipare a un film della DC Comics diretto dallo stesso Miller dal titolo Justice League: Immortal nel quale avrebbe preso le fattezze di Wonder Woman. Il progetto non è poi andato in porto, ma la Gale è stata poi contattata dal regista per partecipare a Fury Road interpretando Valchiria, una delle mogli di Immortan Joe.

Tra l’altro ci sono due piccole chicche per i più curiosi che hanno a che fare con questo argomento. Innanzitutto per interpretare Furiosa prima di Charlize Theron era stata chiamata una giovanissima Gal Gadot, che è poi diventata Wonder Woman nei futuri film DC. Infine la bambina che vediamo in compagnia della giovane Furiosa nel film prequel appena giunto nei cinema è la stessa Valchiria che vedremo in Fury Road.

13. Stesso attore, ruolo differente

Immortan Joe
Immortan Joe, fonte: Warner Bros.

A George Miller piace particolarmente lavorare con gli stessi attori, anche se deve impiegarli in ruoli differenti da un film all’altro. Un caso emblematico è quello avuto con Bruce Spence che in Interceptor – Il Guerriero della Strada è il Capitano Gyro, ma lo vediamo in Mad Max Oltre la sfera del Tuono rivestire i panni di Jedediah il pilota.

Discorso simile, ma in qualche modo più commovente, è da farsi con Hugh Keays-Byrne che era grande amico di Miller. L’attore era l’antagonista principale del capostipite della saga essendo Toecutter, ma torna anche in Fury Road nei panni del malefico e strabiliante Immortan Joe. Miller era intenzionato a farlo tornare anche nel prequel, tuttavia l’attore è venuto a mancare prima dell’inizio delle riprese ed è stato costretto a ingaggiare un nuovo interprete per portare in scena il personaggio del marito di Furiosa.

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