Maturità 2025: Pievani nelle tracce di italiano con una riflessione sull’Antropocene

Maturità 2025, Telmo Pievani

Nuova Ecologia l’aveva intervistato nel 2020 e nel 2024, il filosofo delle scienze biologiche sui banchi dei maturandi. Le trenta teratonellate di materiali prodotti dall’uomo hanno superato la massa complessiva degli esseri viventi del pianeta, un dato che ci spinge a interrogarci sulle conseguenze di un consumismo sempre più insostenibile

Mercoledì 18 giugno per oltre mezzo milione di studenti italiani, è suonata una delle campanelle più attese e temute di sempre: quella che segna l’inizio degli esami di Maturità. Tra le tracce proposte dal Ministero, un brano tratto da Un quarto d’ora (geologico) di celebrità del professore di Filosofia delle scienze biologiche all’Università degli Studi di Padova Telmo Pievani, pubblicato nel 2022 da Feltrinelli; una riflessione sul tempo dell’Antropocene (termine utilizzato per indicare l’attuale epoca geologica nella quale le attività umane modificano l’ambiente e il clima terrestre) e in particolare sulla tecnosfera: Tutto ciò che abbiamo costruito e lasciato in eredità al pianeta, compresi i nostri rifiuti…”.

I maturandi sono stati invitati a elaborare un testo sull’impatto ambientale ed economico della produzione e del consumo costante di oggetti, esprimendo la propria opinione e proponendo delle possibili soluzioni. Nel brano Pievani descrive la massa complessiva degli oggetti artificiali che ha ormai superato la biomassa, ovvero la massa complessiva degli esseri viventi sulla Terra. Un fenomeno recente, destinato ad accelerare: oggi la tecnosfera ammonta a 30 teratonellate di materiali, ma solo agli inizi del Novecento “le cose umane” erano il 3% della biomassa degli esseri viventi. Insomma, nella scala del tempo geologico, abbiamo avuto il nostro fugace quarto d’ora di celebrità il cui impatto però, sarà duraturo per il pianeta.

“Senza una rapida inversione di tendenza, il consumo mondiale seguirà modelli circolari, la massa degli oggetti artificiali continuerà a raddoppiare ogni vent’anni, sfuggendo al controllo. Nel nostro geologico quarto d’ora di celebrità, ci siamo fatti notare”

Telmo PievaniNei numeri di settembre 2020 e a luglio 2024, avevamo intervistato il professore Pievani, che aveva già denunciato questa miopia collettiva. Nella prima intervista avevamo trattato il tema dell’impegno ecologista. Erano gli anni della pandemia, avevamo sognato una ripartenza più verde e più giusta: “Sarebbe stato il momento per grandi investimenti pubblici e una riconversione verso la green economy, ma non è accaduto”, ci disse. E ricordava il meccanismo psicologico detto il “bias delle lenti rosa” per cui tendiamo a sottovalutare i pericoli finché non ci travolgono. Così come per il cambiamento climatico.

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Lo scorso anno abbiamo raccontato lo spettacolo  “Allegro bestiale – Viaggio ai confini della biodiversità” con cui Pievani ha aperto la 36esima edizione di Festambiente. Un connubio di scienza e musica per raccontare un viaggio alla scoperta della biodiversità italiana, sempre più minacciata dall’evoluzione umana. Anche in quell’occasione avevamo avuto modo di parlare di quella capacità tutta umana di negare o evitare le evidenze per paura o interessi. Ma anche della necessità, da parte della scienza, di adattarsi ai nuovi linguaggi e media di comunicazione per arrivare alle persone.

Parliamo di climate change da cinquant’anni, di crisi della biodiversità da quaranta, ma le cose non sono cambiate. Non siamo stati in grado di aggiornare le nostre modalità di comunicazione, di stare al passo coi tempi

Che il messaggio di Pievani sia arrivato sui banchi dei maturandi 2025 è un segnale importante, gli adulti del domani si troveranno ad affrontare sfide ancora più complesse di quelle che viviamo oggi. È importante cominciare a riflettere sulle proprie responsabilità, partendo da quegli oggetti che acquistiamo senza averne un reale bisogno. Se questo “quarto d’ora di celebrità” geologico sarà ricordato come la stagione del disastro o come il punto di svolta, dipenderà anche da chi oggi ha scritto il proprio tema di maturità.

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