Roma, 21 lug. (askanews) – “L’ho sentito venerdì e poi abbiamo parlato ancora un po’ sabato, gli ho voluto esprimere la mia vicinanza e il mio sostegno”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in un’intervista al Corriere della sera racconta di aver chiamato due volte il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
“Io sono garantista da sempre, a prescindere dalle appartenenze politiche – spiega -. Esistono tre gradi di giudizio, ma prima esiste la presunzione di innocenza. Per tutti. Semmai quello che mi colpisce in questi giorni è leggere la quantità di dettagli investigativi, di frasi intercettate, che in questa fase non dovrebbero essere a disposizione di chiunque. E questo sì che mi riporta al periodo in cui ero io sotto inchiesta e leg-gevo sui giornali cose che aveva fatto la mia povera mamma anni prima e che erano sconosciute persino a me fino a quel momento. E il mio stupore è ancora più grande nel constatare che nel frattempo non succede niente, si continua sempre così”.
A proposito dell’inchiesta il governatore lombardo osserva: “Mi sembra che sia sostanzialmente basata su una teoria. E finora sono emersi soltanto gli elementi a sostegno della teoria dell’accusa, non abbiamo ancora sentito quelli di chi si deve difendere. E poi, ancora, ci deve essere il pronunciamento di una parte terza che giudica. Quello che accade adesso fa male a Milano e fa male alla Lombardia”.
Sull’urbanistica milanese negli ultimi anni Fontana ritiene che “c’è una clamorosa discrepanza tra la velocità del mondo e quella delle amministrazioni, della politica e della burocrazia e alla fine uno dei due versanti finisce in sofferenza. Ma questo sarebbe un tema su cui interrogarsi, tutti quanti invece di accanirsi a fazioni opposte. Ragioniamo sul fatto che quanto più si complica il labirinto di norme e tanto più c’è spazio di manovra per i furbetti. E ora ci sono famiglie che sono senza case e non sono tutti ricchi, io li ho incontrati e so di persone che hanno investito tutti i risparmi in un bilocale a Baggio, non certo roba da speculatori”.