Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno ed esponente della Lega, ha analizzato ai microfoni de Il Giornale i numeri dell’emergenza migranti: “Rispetto all’anno scorso abbiamo meno sbarchi dall’Algeria e dalla Turchia, anche gli arrivi dalla Libia stanno diminuendo. La differenza riguarda la Tunisia. Il Paese è al limite del collasso e del dissesto economico-finanziario I 50 mila arrivi in più sono questi”, ha spiegato.
È per questo motivo che il Governo di Giorgia Meloni sta cercando di mettere un freno alle partenze, anche se un blocco navale è ritenuto impossibile. “L’obiettivo sono i patteggiamenti congiunti in acque territoriali tunisine per contrastare scafisti e trafficanti e pure pirati del mare. Non servono nuove Mare nostrum o missioni europee come vorrebbe la sinistra, che provocherebbero più partenze, morti e sbarchi”. In tal senso, sono state già fornite delle nuove motovedette. “In Tunisia sono circa una ventina fra quelle mandate in manutenzione e da consegnare. È un punto di partenza per la logica del pattugliamento congiunto da costruire con un accordo politico. Questa è la sfida da chiudere nei prossimi mesi”.
Molteni (Lega): “Boom di migranti da Tunisia, ma ora più rimpatri”. La questione identificazione
Nicola Molteni è consapevole del fatto che, oltre alla gestione delle partenze dei migranti, è necessario sviluppare un piano per assistere coloro che si trovano già nel nostro Paese, aventi diritto o meno. “Ad oggi siamo a 2900 rimpatri rispetto ai 2200 dell’anno scorso. Per aumentarli servono due cose: più Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e nuovi accordi con gli Stati. L’obiettivo è un Cpr per regione. Con il decreto sicurezza saranno previste procedure più rapide ed una stretta per allontanare facilmente soggetti pericolosi”, ha annunciato.
Un nodo da sciogliere è quello relativo ai minori non accompagnati. “Oggi si tratta di 20 mila individui. Bisogna fare una riflessione sulla legge Zampa relativa all’accertamento dell’età del migrante”, ha concluso.
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