Morso da una zecca mentre passeggia in montagna, morto dopo due mesi di agonia

Martedì scorso, Riccardo Scalmazzi, 57 anni, è morto all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove era ricoverato da due mesi a causa di un’encefalite provocata dal morso di una zecca. Scalmazzi, originario di Gavardo, viveva da tempo a Bondone, in Trentino, dove oggi pomeriggio si terranno i funerali.

Un decorso fatale

Circa due mesi fa, Scalmazzi aveva iniziato a manifestare problemi di salute che, inizialmente, non avevano una causa chiara. Gli accertamenti medici hanno poi rivelato che i continui malesseri erano legati a un’infezione trasmessa dal morso di una zecca. Nonostante il ricovero e le cure, le condizioni dell’uomo sono peggiorate progressivamente fino all’epilogo fatale.

Grande appassionato di montagna, Riccardo Scalmazzi era una figura conosciuta e apprezzata nella comunità trentina che affaccia sul lago d’Idro. Oltre alla sua passione per la natura, Scalmazzi si distingueva per il suo impegno come volontario nel gruppo degli Alpini, un ruolo che gli aveva guadagnato l’affetto e il rispetto di molti. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità locale, che oggi si stringerà attorno alla sua famiglia per rendergli omaggio e ricordarlo con affetto e gratitudine.

una zecca sulla pelle
Morso da una zecca mentre passeggia in montagna, morto dopo due mesi di agonia (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Che cosè l’encefalite virale

La causa del decesso del 57enne è stata la “meningoencefalite da zecca”. Si tratta, secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità di una malattia virale che coinvolge il sistema nervoso centrale ed è causata da un virus della stessa famiglia di quelli responsabili della febbre gialla e della dengue. Il virus si trasmette con il morso di zecche infette. In Italia la malattia è stata identificata per la prima volta nel 1994, in provincia di Belluno. La menigoencefalite da zecca si manifesta spesso con disturbi e sintomi simili a quelli dell’influenza; in una seconda fase si possono evidenziare sintomi di meningite ed encefalite proprio come successo al 57enne.

L’aumento dei casi

Sono in aumento i casi di puntura da parte di zecche, fenomeno questo che sta preoccupando gli amanti delle passeggiate, delle escursioni e del trekking. Come ha spiegato la professoressa Sara Epis, associata di parassitologia all’università degli Studi di Milano, all’Adnkronos salute: “La presenza e densità numerica di questo artropode sta aumentando, complici diversi fattori. Noi ‘addetti ai lavori’ lo stiamo appurando durante la nostra attività di monitoraggio”. La professoressa poi aggiunge: “Sicuramente il cambiamento climatico e la disponibilità di ospiti” su cui ‘pasteggiare’, “influenzano la loro diffusione. E se aumentano le zecche, aumentano anche i patogeni che possono trasmettere e quindi la casistica relativa alle malattie trasmesse”.

 

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