Una statua apparentemente innocua si è rivelata essere il nascondiglio perfetto per un’ingente quantità di droga. A scoprirlo sono stati gli agenti del commissariato di Gioia Tauro, che durante una perquisizione in una ditta di Rosarno hanno rinvenuto 30 chilogrammi di cocaina nascosti all’interno di una riproduzione del Mosè di Michelangelo. La scultura era collocata nel cortile dell’azienda e dotata di un sofisticato meccanismo di apertura e chiusura, studiato per celare il contenuto e sfuggire a controlli superficiali.
L’operazione ha portato all’arresto di un uomo di 42 anni, ritenuto responsabile del traffico di stupefacenti. Durante l’indagine, le forze dell’ordine hanno perquisito anche le abitazioni vicine, dove sono stati trovati numerosi strumenti per il confezionamento e la conservazione della droga, oltre a 25.050 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.
Droga e denaro, l’uomo finisce in carcere
Il materiale sequestrato – dalla cocaina al denaro contante – conferma, secondo gli investigatori, l’esistenza di un’attività di traffico ben strutturata. La particolarità del nascondiglio, una scultura artistica trasformata in deposito segreto, dimostra la crescente sofisticazione dei metodi utilizzati dai narcotrafficanti. Dopo l’arresto, il 42enne è stato trasferito nel carcere di Palmi, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa delle decisioni del magistrato.
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