Chi si avventura in montagna senza preparazione adeguata o ignorando regole e divieti dovrà presto pagare di tasca propria il costo dei soccorsi. È quanto stabilisce la bozza della nuova manovra finanziaria, che introduce un contributo economico per le operazioni di «ricerca, soccorso e salvataggio» condotte dalla Guardia di Finanza.
Le “fiamme gialle” operano spesso in ambienti impervi, affiancando il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas), e saranno proprio loro — insieme al ministero dell’Economia, da cui dipendono — a definire una tabella dei costi per i diversi tipi di intervento. L’obiettivo è duplice: responsabilizzare gli escursionisti e ridurre le richieste di aiuto ingiustificate, sempre più frequenti negli ultimi anni.
Quando scatta l’obbligo di pagamento
Secondo il testo della manovra, il pagamento scatterà «nel caso di dolo o colpa accertata», oppure quando la richiesta di soccorso risulti «immotivata o ingiustificata». Rientrano in queste categorie gli interventi conclusi senza alcuna prestazione medica, o quelli rivolti a turisti mal equipaggiati, privi di acqua, abbigliamento tecnico o conoscenza dei sentieri.
Negli ultimi anni, infatti, i soccorritori hanno segnalato un aumento esponenziale di casi di imprudenza, spesso causati da un approccio superficiale alla montagna. Solo nella scorsa estate, le vittime in quota hanno superato le cento persone, e in numerosi episodi si è trattato di escursionisti inesperti o distratti.
Il nuovo provvedimento mira dunque a introdurre un principio di responsabilità personale, scoraggiando chi sottovaluta i rischi dell’ambiente alpino e abusa dei servizi di emergenza, costosi e complessi da organizzare.
Le esperienze regionali e i costi del soccorso
Molte regioni montane italiane hanno già introdotto forme di contributo economico per i soccorsi ritenuti impropri. In Lombardia, per esempio, il costo di un intervento di elisoccorso può arrivare a 1.500 euro all’ora, mentre un soccorso via terra costa 95 euro l’ora. In Valle d’Aosta, l’elisoccorso è tariffato a 120 euro al minuto.
Regole simili sono in vigore anche in Piemonte, Trentino, Veneto e Abruzzo, dove si richiede un pagamento in caso di missioni immotivate dal punto di vista sanitario o rese necessarie da comportamenti irresponsabili.
L’articolo Nella manovra la norma contro i turisti sconsiderati, ecco quando si pagherà il soccorso alpino proviene da Blitz quotidiano.