Nuovi autobus in città, sempre più elettrici

Lo share di mercato degli autobus a zero emissioni in ambito urbano cresce inesorabilmente a livello europeo. Nel secondo trimestre del 2023 si è attestato al 40%, in aumento rispetto al 30% del primo trimestre dell’anno (stessa quota per l’intero 2022). In Italia un eccezionale 25%, ma solo il 15% da inizio anno. Il 5 stati europei sono il 100%.

I dati sono quelli del network dell’International Council on Clean Transportation: sei stati UE hanno immatricolato esclusivamente autobus urbani a zero emissioni durante questo trimestre: Paesi Bassi, Danimarca, Slovenia, Irlanda, Finlandia e Portogallo. Il primo semestre 2023 è stato positivo anche in Italia per gli autobus: +81 per cento. Secondo i dati Anfia (produttori nazionali): 1.933 autobus immatricolati contro i 1.068 del primo semestre 2022. Anche per l’elettrico l’Italia ha segnato cifre da record nel 2023: 72 nuovi autobus nel primo trimestre e ben 152 nel secondo, portando lo share dell’immatricolato elettrico nel secondo trimestre al 25%. 

Ma sono ancora piccoli numeri in assoluto. In Italia ci sono poco più di 100 mila autobus, meno della metà dei quali in servizio pubblico nelle città. I mezzi diesel in circolazione a fine 2022 erano 93.000 (di cui appena 300 ibridi), più della metà euro4 o precedenti! Gli autobus elettrici appena 838, quindi oggi più di mille, erano appena 500 sino al 2020. Un raddoppio, ma siamo sempre appena dell’1% del circolante e meno del 3% del trasporto pubblico urbano.

La recente crescita degli autobus elettrici in Italia è concentrata soprattutto in alcune grandi città e decisa nel corso degli ultimi 2 anni, grazie al lavoro di Ministri come Enrico Giovannini ed ai primi fondi europei PNRR. A Milano entro la fine del 2023, entreranno in servizio altri 75 per raggiungere un totale di 250 mezzi elettrici in servizio pubblico: obiettivo tutti i 1.200 autobus urbani elettrici entro il 2030. Iveco Bus si è aggiudicata la gara indetta da Gtt Torino, vincendo tutti e tre i lotti del tender, insieme ad Enel X come utility, che prevede a regime la fornitura di 225 autobus elettrici modello E-Way con pacchi batteria prodotti a Torino, e carrozzeria e assemblaggio a Foggia. La CTM Cagliari si propone, entro il 2026, l’arrivo di 170 mezzi elettrici e 15 a idrogeno per avere l’85% di mezzi a zero emissioni in circolazione. A Roma invece ha appena vinto la gara per il Giubileo la Solaris (Polacchi) per un monte di 110 autobus urbani snodati ibridi e ben 322 veicoli a metano compresso CNG: peccato. Sarà contento il nuovo Ministro a trasporti Salvini, ideologicamente contrario all’elettrico. 

In Europa invece ormai il 30 per cento dei bus urbani immatricolati è oggi completamente elettrico. Le opzioni tecnologiche non riguardano i motori, ma i mezzi: un buon esempio di compresenza di diverse tecnologie è la città di Ginevra, con linee tram, filobus e flash charging (autobus a batteria con ricariche anche ai capolinea o durante le fermate). Solitamente, al crescere di queste esigenze di trasporto, si passa da autobus, ad autobus articolato, a tram, a metropolitana. In genere i filobus sono presenti da decenni, in assenza di una preesistente infrastruttura filobus, sono più efficienti bus a batteria con ricariche periodiche.

Leggi lo speciale “Il motore del 2035”