Parco eolico in Mugello, in 50 “con coltelli” hanno sabotato il cantiere

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Ingenti danni denunciati dall’azienda Agsm Aim a lavoro nel Parco in costruzione in Mugello. Legambiente: “Magistratura e Forze dell’ordine assicurino facinorosi a giustizia”

È avvenuto un “sabotaggio” nel cantiere per la costruzione dell’impianto eolico di Monte Giogo del Villore, in Mugello (Firenze). È quanto riferisce in una nota la società Agsm Aim, titolare del progetto, che parla di due irruzioni avvenute tra mercoledì e giovedì scorsi da parte di una cinquantina di “persone incappucciate”, alcune “maneggiando coltelli”, che avrebbero minacciato boscaioli e ingegneri al lavoro nel cantiere e provocato “ingenti danni a infrastrutture e mezzi presenti”.

“Immediata la denuncia” ai carabinieri di Borgo San Lorenzo da parte della società che esprime “ferma condanna dell’atto violento e solidarietà ai tre ingegneri minacciati e ai boscaioli, oggetto di provocazioni, costretti a lasciare il cantiere” da parte del gruppo “che si è introdotto abusivamente nell’area”.

“Esprimiamo ferma condanna per i fatti accaduti. Questo non è manifestare ma violenza. Solidarietà alle maestranze. Su quanto successo e sui responsabili confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine che sono impegnate quotidianamente nel presidio del territorio e la tutela dei cittadini”. Così in una nota Massimiliano Amato e Francesco Tagliaferri, sindaci di Dicomano e Vicchio in Mugello (Firenze), commentando il sabotaggio al cantiere a Villore, sul Monte Giogo.

“Quanto accaduto nei giorni scorsi al cantiere eolico di Monte Giogo di Villore, in Mugello (Firenze), è un fatto gravissimo e inquietante. Il progetto del cantiere eolico di Villore è un modello da replicare su tutto il territorio nazionale per il suo alto profilo in termini di valutazione, partecipazione e condivisione territoriale. Non è un caso sia che stato inserito da Legambiente come esempio tra i cantieri della transizione ecologica, a livello nazionale. Esprimiamo quindi la nostra incondizionata solidarietà a tutti i lavoratori e ad Agsm, che hanno subito questo attacco, vile e inaccettabile. La transizione ecologica non può essere fermata, né rallentata, e simili deprecabili episodi portano alla luce un clima di violenza intollerabile, sinceramente mai visto in Regione Toscana. Auspichiamo che la Magistratura e le Forze dell’ordine assicurino quanto prima questi facinorosi alla giustizia“, così commentano Stefano Ciafani e Fausto Ferruzza, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente. La realizzazione di questo Parco eolico, ricorda l’associazione, contribuirà a tagliare le emissioni di CO2 di 40 mila tonnellate all’anno e a fornire energia pulita a circa 100.000 persone.

Legambiente ricorda che le rinnovabili sono fondamentali per il Paese: contrastano la crisi climatica e il caro bollette. L’associazione ambientalista segue da anni il progetto di Monte Giogo di Villore (sin dall’Inchiesta Pubblica, svoltasi all’interno del procedimento di VIA, tra aprile e agosto 2020).

Ferma condanna arriva anche da parte del Coordinamento FREE. “Episodi che segnano un inaccettabile “salto di qualità in negativo” nella protesta contro le energie rinnovabili – scrive in una nota – passando dal confronto civile al sabotaggio violento mascherato da ambientalismo. “Quando le sindromi Nimby non riescono più a fermare lo sviluppo degli impianti rinnovabili attraverso il legittimo ricorso alle vie istituzionali, si arriva alla minaccia e all’aggressione e si perde di vista il senso prezioso della nostra democrazia – afferma il presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli –  È ciò che è accaduto con i due gravi raid denunciati da Agsm Aim, società promotrice del progetto, che ha subito danni a persone e mezzi: tre ingegneri minacciati, boscaioli costretti ad abbandonare il cantiere sotto la pressione di circa cinquanta persone incappucciate, e sabotaggi ai mezzi d’opera”.

La violenza non si è limitata a una singola incursione: anche la sera successiva, il gruppo è tornato a colpire approfittando dell’assenza delle forze dell’ordine, aggravando ulteriormente la situazione.

“Ci chiediamo con quale coerenza si ostacola la realizzazione di un progetto dichiarato di pubblica utilità dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri, pensato per contribuire concretamente alla transizione ecologica? Come possono essere considerate “speculative” sette pale eoliche in grado di fornire energia pulita a 100mila persone, evitando 40mila tonnellate di CO₂ ogni anno?”, prosegue Piattelli che aggiunge. “Con questa azione si vuole colpire un impianto che è un modello di concertazione verso il territorio visto che proprio in questa occasione si è svolto uno dei rari casi di dibattito pubblico con i cittadini conclusosi con l’accettazione della realizzazione dell’impianto stesso”.