Un pastore è stato morso da un lupo sulle Alpi Piemontesi mentre cercava di difendere le sue pecore sotto attacco. Ora l’associazione Difesa alpeggi del Piemonte si è schierata per abbattere l’animale e chiede anche un piano di gestione complessivo per contenere i 1.500 esemplari presenti sul territorio piemontese. Come si legge su Il Dolomiti, si parla di bloccare la crescita della specie e di rimuovere una quota del 25% degli esemplari. La richiesta ha però acceso il dibattito, su cui è intervenuta anche La Leal – Lega antivivisezionista.
La posizione della Leal: “Il lupo potrebbe essersi sentito minacciato”
“L’incidente, seppur con conseguenze mediche lievi, evidenzia la complessità del rapporto tra esseri umani e animali selvatici – fanno sapere dall’associazione – Secondo il guardaparco intervenuto sul luogo, il morso è stato probabilmente una reazione istintiva dell’animale, non configurabile come aggressione premeditata. Il lupo potrebbe essersi sentito minacciato dall’improvviso intervento dell’allevatore e del suo cane da guardiania. È possibile che il conflitto tra il lupo e il cane, intervenuto in difesa delle pecore, abbia contribuito a questa situazione di tensione, anche se i dettagli precisi dell’incontro non sono noti”.
L’importanza del lupo in natura
“Il lupo, come predatore naturale, svolge un ruolo fondamentale nell’equilibrio dell’ecosistema e agisce seguendo i suoi istinti di sopravvivenza, difendendo a sua volta la propria preda”, ricorda la Leal, che invita a mantenere un approccio equilibrato e scientifico. “Il lupo rimane una specie protetta, la cui presenza è elemento indispensabile per la biodiversità e la salute degli ecosistemi alpini. Ribadiamo l’impegno a contrastare ogni forma di allarmismo sulle specie selvatiche e a promuovere soluzioni di gestione basate sulla scienza, la tutela e la convivenza sostenibile”.
L’articolo Pastore morso dal lupo, si pensa all’abbattimento. Animalisti insorgono: “Animale potrebbe essersi sentito minacciato” proviene da Blitz quotidiano.