Nel pomeriggio del 24 luglio, sulla riviera nord di Pescara, una bambina di 12 anni è morta annegata mentre stava facendo il bagno con gli amici. Dopo la segnalazione di un bagnante, sul posto sono immediatamente giunti i vigili del fuoco con elicottero e mezzi di terra, polizia e polizia locale, oltre ai medici del 118. Dopo le ricerche, la giovane è stata individuata e portata a riva per le manovre di rianimazione. È stata poi trasferita in ambulanza all’ospedale, ma per lei non c’è stato più nulla da fare.
La dinamica della tragedia
L’esatta dinamica dei fatti è ancora in fase di ricostruzione. Secondo le prime informazioni, la bambina si era tuffata in acqua insieme ad altri due coetanei intorno alle 17. Due di loro sono tornati a riva. Di lei, invece, nessuna traccia. A dare l’allarme è stato un bagnante, che ha notato l’assenza della giovane e ha subito avvisato i bagnini presenti nei lidi vicini. Da lì è partita una massiccia operazione di soccorso: uomini e mezzi della Guardia costiera, sommozzatori dei vigili del fuoco, polizia locale, Guardia di finanza e ambulanze del servizio 118 hanno setacciato l’area per oltre due ore.

Infine, il corpo della bambina è stato ritrovato in condizioni critiche, in arresto cardiaco. Inutili i tentativi di rianimazione: la bambina è stata dichiarata morta poco dopo l’arrivo in ospedale. L’ipotesi più probabile è che la piccola sia stata colta da un malore o travolta da una corrente improvvisa.
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