Ppe a congresso nella Valencia post black out. La sfida ai populismi

Valencia, 28 apr. (askanews) – La vigilia non poteva essere più surreale. Domani e dopodomani il Ppe celebrerà il suo congresso in una Valencia che oggi alle 12.31 è sprofondata, insieme a tutto il resto della penisola iberica, in un massiccio black out. Il caso vuole che nella stessa giornata la città ricordasse anche un tragico evento: esattamente sei mesi fa, infatti, la Dana si abbatteva sulla comunidad, causando morti e danni con cui ancora si fanno i conti. Per questo, inizialmente, si era ipotizzato di trasferire l’evento in un’altra città della Spagna, anche in considerazione delle annunciate proteste contro il presidente Carlos Mazòn, esponente dello stesso Partito popular. Nonostante tutto, e a dispetto delle difficoltà delle comunicazioni che si registrano fino a sera, l’appuntamento risulta comunque confermato.

D’altra parte, questo per il Ppe è un congresso importante. Sono passati tre anni da quello che si tenne a Rotterdam e che elesse Manfred Weber presidente. La sua riconferma domani è scontata, non essendoci altri competitor. Ma da allora il quadro geopolitico è cambiato: alla guerra in Ucraina si è aggiunto il conflitto in Medio Oriente riesploso dopo il 7 ottobre. In America è stato eletto Donald Trump che tra i suoi primi atti ha voluto imporre una politica dei dazi che, seppur congelata per 90 giorni, è in cima all’agenda dei problemi da risolvere per l’Unione. Nel frattempo, però ci sono state anche le elezioni europee, che hanno confermato e rafforzato la primazia del Ppe che ha oltre 80 partiti membri, esprime 14 commissari, oltre naturalmente alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Ma le stesse elezioni hanno visto una crescita anche dei partiti a destra, i Conservatori ma pure i Patrioti di Lepen e Orban. In questi primi mesi della nuova legislatura in più di una occasione il Ppe ha partecipato alla cosiddetta ‘maggioranza Venezuela’ a scapito di quella con Socialisti e Verdi che hanno portato alla rielezione di von der Leyen. Ma all’orizzonte c’è comunque una sfida che il Partito popolare è chiamato a raccogliere ed è quella dei populismi di estrema destra che ormai non sono più fenomeni marginali in molte parti del mondo.

Sempre guardando ai numeri, il Ppe esprime 15 capi di Stato e di governo a cui va aggiunto il Cancelliere tedesco in pectore, Friederich Merz.

L’Italia sarà rappresentata prima di tutto da Forza Italia, ma anche dall’Udc e da Noi moderati di Maurizio Lupi che proprio qualche mese fa ha fatto il suo ingresso ufficiale nel Ppe. E proprio il leader del partito azzurro, anche questa volta candidato vice presidente (ruolo che ricopre ininterrottamente dal 2002), oggi a Valencia ha incontrato alcuni imprenditori prima che il black out piombasse sulla città. A suo giudizio il compito del Ppe dovrebbe essere quello di “cambiare le cose”. Come? Invertendo la rotta del Green deal, preoccupandosi della difesa e della sicurezza comune, oltre che della crescita economica, tema sul quale proprio Forza Italia ha presentato una risoluzione. Ma anche avviando delle riforme istituzionali, come – spiega – elezione diretta del leader europeo, che sarebbe “sia presidente della Commissione che presidente del Consiglio” oltre a “più potere al Parlamento europeo, che deve avere finalmente l’iniziativa legislativa”. Insomma, spiega, una sorta di “rivoluzione dolce”.

Per l’Italia, e per Forza Italia in particolare, i prossimi mesi potrebbero essere anche una occasione, ora che non c’è più Scholz, per rinsaldare l’asse con la Germania, cercando di incrinare il dominio franco-tedesco dell’ultima legislatura. “Io – ha spiegato Tajani – credo che sia fondamentale l’arrivo del nuovo Cancelliere perché c’è bisogno della Germania che in questa ultima fase era stata meno protagonista a causa delle elezioni”, “io ho grande fiducia in Merz” e “il legame tra Forza Italia e Cdu all’interno del Partito popolare europeo sarà ancora fondamentale per rafforzare il legame tra Italia e Germania”.

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