Pranzo da casa, ombrelloni, fumo… Cosa si può e cosa non si può portare negli stabilimenti (e nelle spiagge libere)

Nel cuore dell’estate, tra sole cocente e spiagge affollate, una vicenda avvenuta a Castel Volturno (Caserta) ha riacceso il dibattito sui diritti dei bagnanti. Una madre, accompagnata dai suoi tre figli, ha raccontato di aver pagato regolarmente 25 euro per accedere a un lido della zona. Come fanno in molti, ha portato con sé il pranzo da casa, ma poco dopo le è stato intimato di buttare il cibo e acquistare quello venduto dallo stabilimento. Una richiesta che, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, è del tutto irregolare. Nessuno può obbligare un cliente a consumare cibo interno allo stabilimento, se questo ha già pagato l’ingresso. La spiaggia, ricordiamolo, è un bene pubblico, e ogni cittadino ha diritti ben precisi su come usufruirne.

Accesso al mare, sosta e ombrelloni: cosa è lecito e cosa no

Secondo il vademecum dell’Unione Nazionale Consumatori “Diritti in spiaggia”, firmato da Massimiliano Dona, l’accesso alla battigia deve essere sempre garantito: è sancito dalle leggi del 2001 e del 2006. Nessuno può chiedere soldi o bloccare il passaggio verso la riva, neppure i gestori dei lidi. Tuttavia, il diritto di passaggio non equivale al diritto di sosta: nella fascia di almeno 5 metri che separa il mare dalle strutture balneari (la cosiddetta battigia), non è possibile piantare ombrelloni o sdraio, per motivi di sicurezza.

Anche posare semplicemente un asciugamano potrebbe rappresentare un’infrazione, se ostacola il passaggio o l’intervento di mezzi di soccorso. È inoltre illegale lasciare ombrelloni montati in spiaggia libera durante la notte per “prenotare” il posto per il giorno dopo: si tratta, a tutti gli effetti, di occupazione abusiva del demanio.

Cibo, fumo e animali: le regole da conoscere

Arrivando al punto centrale del caso di Castel Volturno, la legge non vieta in alcun modo di portare e consumare cibo da casa, neppure all’interno di uno stabilimento. Panini, frutta e snack sono ammessi, purché non si lasci sporcizia in giro e non si creino situazioni di disturbo. Non è invece consentito organizzare grigliate o pranzi completi come a casa, né abbandonare plastica o lattine.

Per quanto riguarda il fumo, è generalmente permesso in spiaggia, ma sempre più comuni lo vietano in zone specifiche, soprattutto per motivi ambientali. Dove vige il divieto, deve essere chiaramente segnalato, ma in ogni caso è obbligatorio l’uso del posacenere portatile. Infine, i cani possono accedere alle spiagge libere se tenuti al guinzaglio o con museruola. Gli stabilimenti privati possono decidere se accettarli, ma serve sempre l’autorizzazione del Comune.

 

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