Protestare contro la guerra è giusto, lo dice la Chiesa, pochi gli effetti pratici: perché?

Con la guerra, sembrava che avessimo fermato il tempo. Trump per due settimane aveva sospeso ogni intervento degno di questo nome. Poi tra sabato e domenica Trump ha cambiato idea e ha bombardato tre centrali nucleari. Forse è invidioso che Israele sta vincendo. O più semplicemente teme che Israele vada troppo avanti. Lui dice di non volere un cambio di regime ma solo di voler costringere l’Iran a negoziati seri. Un cambio di regime forse addirittura spaventa il suo amico Putin, il quale a sua volta dice che non farà mai da mediatore perché “io sto dalla parte dell’Iran che ha diritto ad avere il nucleare civile”.

È una situazione di stallo dal futuro incerto, senza facili ottimismi. I bombardamenti continuano, i missili piovono dal cielo senza un attimo di sosta, a Gaza si muore come sempre, Tel Aviv è minacciata ogni giorno da ordigni che talvolta non si riescono ad intercettare.
Allora, il mond si interroga su fino a dove l’
America si spingerà con l’intervento militare.

Speranza di pace

Protestare contro la guerra è giusto, lo dice la Chiesa, pochi gli effetti pratici: perché? Nella foto JD Vance in Vaticano parla di ucraina
Protestare contro la guerra è giusto, lo dice la Chiesa, pochi gli effetti pratici: perché? (Vance in Vaticano incontra il Segretario di Stato Parolin nella foto Ansa) – Blitz Quotidiano.i

Viviamo in una fase di incertezza non in Europa, ma in tutto il mondo che ha il fiato sospeso e teme un conflitto mondiale con l’atomica come protagonista. Che cosa potrebbe succedere? Meglio non pensarci nella speranza che i grandi della terra usino finalmente il cervello e facciano tacere le armi una volta per tutte.

Anche in Italia, naturalmente, le voci sono tutte per la pace e si organizzano in continuazione manifestazioni contro il riarmo.

Ogni sabato scendono in piazza cortei con decine di migliaia di persone che si scagliano contro coloro che vorrebbero aumentare di molto le spese militari per salvare i nostri confini. “Giusto dimostrare”, lo ha ribadito pure il Segretario di Stato del Vaticano, monsignor Pietro Parolin.

C’è guerra e guerra

D’accordo: perchè allora si sventolavano ieri solo bandiere palestinesi e arcobaleno? Ci sono morti di serie A e di serie B? In queste manifestazioni che hanno il patrocinio di certe forze politiche sarebbe necessario non schierarsi e gridare tutti insieme che non vogliamo la guerra.

Altrimenti entrano di prepotenza in scena le fazioni di sempre, i guelfi e i Ghibellini, i bianchi e i neri perdendo così quel denominatore comune assolutamente necessario in casi drammatici come quelli che stiamo vivendo.

Non si possono accettare, ad esempio, le esternazioni del verde Angelo Bonelli, il quale approfittando di un microfono voluto a tutti i costi ha inveito contro Giorgia Meloni rea di non avere nessuna voce in capitolo in campo internazionale. Allora, perchè da più parti in Europa si vorrebbero seguire i suggerimenti della nostra premier? Per quale ragione giornali così importanti come il Times scrivono che lei potrebbe essere l’unico pontiere fra gli Stati Uniti e il vecchio continente?

Per molte di quelle persone scese ieri in piazza ogni tipo di accordo commerciale con Israele dovrebbe essere abolito. Non dimentichiamo che a Tel Aviv come a Gerusalemme esiste una minoranza che è contro Netanyahu, a favore di una politica che sia a favore della pace e di una tranquillità economica che deve sempre prevalere.

Per fortuna i mercati dicono che la situazione non è poi così disastrosa come la si dipinge. L’euro tiene, non teme un’apocalissi, anche se questa guerra ci è costata finora centinaia di milioni di dollari.

Come sarebbe stato il mondo se quella cifra non fosse stata sacrificata per il predominio dell’Occidente o dell’Oriente?

Invece di riflettere su questi problemi determinanti per l’intero universo in Italia ci si occupa del fatto che un piccolo partito dell’area di centro destra, l’Udc, abbia lasciato la Lega per aderire a Forza Italia. Quanti sono i voti di cui dispone questa forza? Tanti che si potrebbero contare nel corso di una mattinata. Che grande problema! Tale da renderci insonni per parecchie settimane.

L’articolo Protestare contro la guerra è giusto, lo dice la Chiesa, pochi gli effetti pratici: perché? proviene da Blitz quotidiano.