Donald Trump ha deciso di imporre dazi doganali del 25 per cento su acciaio e alluminio. Le tariffe sono entrate in vigore segnando una nuova fase nella guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali: tra questi c’è l’Unione Europea che ha già annunciato di voler reagire. Vediamo nello specifico come.
C’è da dire innanzitutto che il presidente degli Stati Uniti aveva già tassato le importazioni di acciaio e alluminio durante il suo primo mandato, ma questa nuova tassa intende essere “senza eccezioni e senza esenzioni”, ha assicurato Trump durante l’annuncio all’inizio di febbraio.

Dazi Usa, risposta europea “forte ma proporzionata”
Per controbattere alla decisione del tycoon e della sua amministrazione, la Commissione europea ha annunciato che applicherà dazi doganali “forti ma proporzionati” su una serie di prodotti americani a partire dal primo aprile diventando pienamente operative entro il 13 dello stesso mese. I dazi colpiranno prodotti americani per un valore di 26 miliardi di dollari. Gli importatori statunitensi dovranno pagare fino a 6 miliardi di euro di tariffe aggiuntive.
La Commissione non bloccherà la sospensione delle contromisure esistenti contro gli Stati Uniti per il 2018 e il 2020 e presenterà un pacchetto di nuove contromisure sulle esportazioni statunitensi. Tali misure entreranno in vigore entro la metà di aprile.
Carne bovina, yogurt, ginger, curry, salsicce prodotti da bagno
La lista dei prodotti americani che saranno colpiti è lunga. Si va dai tacchini con peso superiore ai 185 grammi alla carne bovina disossata, dallo yogurt a diversi derivati del latte, dal ginger al curry fino alle salsicce di fegato, prodotti da bagno come shampoo e dentifrici, prodotti in legno, utensili per la casa, frutti di mare, frutta a guscio, zucchero e ortaggi. Più pesanti i dazi su prodotti come moto, barche, bourbon, prodotti in acciaio, alluminio e plastica.
Per capire il grado di tensione che si respira in queste ore, basta citare quanto detto dal ministro francese dell’Industria, Marc Ferracci, al suo arrivo al Consiglio competitività: “Dobbiamo prima di tutto reagire e stabilire una posizione di forza e poi, ovviamente, avviare una trattativa per cercare di trovare vie d’uscita. La posizione della Francia non è quella di fare concessioni preliminari, ma di reagire con fermezza prima di avviare negoziati”.
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