Scritte come “Monteverde antisionista e antifascista” e “Palestina Libera” sono comparse sulla sinagoga di via Giuseppe Pianese, a Roma, dove è stata anche imbrattata con vernice nera la targa d’intitolazione. “All’indomani dell’ennesima manifestazione pro Pal, al tempio di Monteverde è stata profanata la targa di intitolazione – sottolinea Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica di Roma –. Il tempio è dedicato a Micheal Stefano Gaj Tachè, un bambino di soli due anni assassinato dal terrorismo palestinese nel 1982 in un attacco al Tempio maggiore”. Per Fadlun, “il tutto si inserisce in un clima intimidatorio: l’attacco alla sede della Stampa di Torino e, in generale, l’antisemitismo è diventato uno strumento di contestazione politica il più abietto possibile. Questo è un gesto che oltraggia la comunità ebraica, la ferisce profondamente… Colpire in questo modo la sinagoga significa disconoscere e prevaricare quello che il diritto degli ebrei a potersi ritrovare a condurre una vita normale e questo non è accettabile”. Da qui l’appello: “Confidiamo nelle forze dell’ordine e chiediamo un intervento forte del Governo per fermare questa spirale d’odio”.
Ferma condanna arriva anche dal sindaco Roberto Gualtieri, per il quale le scritte sono “un gesto infame che ferisce la Comunità Ebraica e offende l’intera città… Colpire un luogo di culto e vandalizzare la targa dedicata a Stefano Gaj Taché… è un atto gravissimo”. Matteo Salvini parla di “gesto vile e vigliacco”, mentre Nicola Zingaretti definisce l’episodio “una inaccettabile vergogna” da condannare “senza se e senza ma”.
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