La mattina di mercoledì 23 luglio, nell’abitazione di uno studente al piano terra di via Gogagnolo 130, a Sesto San Giovanni (Milano), è scoppiato un incendio. Sul posto sono intervenuti in massa i vigili del fuoco e il personale del 118, oltra alla polizia. Quando l’incendio è stato finalmente domato, all’interno dell’abitazione è stato trovato un corpo carbonizzato. Ma non si tratterebbe di una morte accidentale: i segni sul cadavere, e le molteplici coltellate, fanno subito pensare a un omicidio.
L’omicidio e l’incendio
Secondo quanto ricostruito, il corpo ritrovato sarebbe quello di un uomo di origini turche, un sessantenne che viveva nell’appartamento. L’uomo era ospitato da uno studente di 20 anni che si trovava in vacanza, quindi estraneo all’inchiesta. Il loro rapporto è comunque oggetto di indagine: il giovane, proprietario dell’appartamento, conosceva la vittima e date le difficoltà economiche dell’uomo gli aveva concesso il subaffitto mentre lui era in vacanza.

L’uomo è stato accoltellato numerose volte in camera da letto. Quando è stato ritrovato, il suo corpo era semicarbonizzato. Secondo le indagini, avrebbe certamente aperto la porta a qualcuno che conosceva. Qualche vicino ha poi riferito di grida tra persone che litigavano nell’appartamento nei giorni precedenti. Gli investigatori stanno analizzando anche le telecamere di sorveglianza della zona, che potrebbero aver immortalato qualcuno di significativo mentre andava via dall’appartamento dopo aver ucciso l’uomo e aver appiccato l’incendio: un rogo forse pensato per disperdere tutti gli indizi e simulare un incendio casuale. Sarà necessario, comunque, un altro sopralluogo nell’appartamento, anche alla ricerca del telefono della vittima, che non è ancora stato trovato.
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