Sinner e Berrettini sono tornati e hanno vinto: Jannik a Pechino, Matteo a Tokyo

Sinner e Berrettini sono tornati. Un rientro con vittoria: Jannik a Pechino, Matteo a Tokyo. Vittorie limpide, convincenti. Entrambi hanno dimostrato di aver superato (fisicamente, psicologicamente) i loro guai. Sinner è sceso in campo 18 giorni dopo la finale di New York, persa contro Alcaraz in quattro set; una sconfitta che è costata cara all’azzurro consentendo allo spagnolo di tornare n. 1 del mondo.

Berrettini ha ritrovato il successo dopo 5 mesi centrando così il passaggio al secondo turno dell’Atp 500 nipponico. Ai più sono parsi addirittura più forti. Calma, è presto per dirlo. Una cosa però è certa: si può sempre contare sul loro orgoglio, sulla loro serietà professionale, sul loro temperamento.

Sinner, tutto facile a Pechino

Debutto senza problemi. Ha asfaltato il croato Marin Cilic, n.97 del mondo,in due limpidi set: 6–2, 6-2 volando agli ottavi di un torneo che l’anno scorso lo ha visto in finale. Se ci arriva anche quest’anno, Sinner incamera 170 punti che servono a ridurre la differenza con Alvaraz, attualmente di 750 punti.

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Sinner e Berrettini sono tornati e hanno vinto: Jannik a Pechino, Matteo a Tokyo (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Tenuto conto che lo spagnolo perderà i 500 punti guadagnati nel 2024 in Cina, solo se vince a Tokyo resta n.1. E tutto poi è rimandato al Master 1000 di Shanghai (1-12 ottobre) dove i due potrebbero incontrarsi ancora in finale. Comunque Sinner a fine match è parso sereno e fiducioso:”Si’, sono contento della mia prestazione, sto cambiando qualcosa al servizio. Cilic e’ un avversario sempre duro da affrontare”.

Berrettini è tornato

Dopo 5 mesi il tennista romano, n.56 del mondo, è volato al secondo turno dell’Atp 500 di Tokyo. Ha battuto lo spagnolo Jaume Munar, 28 anni, n.40 del ranking, con un punteggio inequivocabile: 6-4, 6-2. E la dice lunga la sua esplosiva esultanza a fine match.

Mai visto un Berrettini così esultante: pugno stretto al petto, chiaro riferimento al famoso manga “Attack on Titan” (l’attacco dei giganti) in cui questa posa è accompagnata da un motto giapponese che in italiano viene tradotto con “Dona il tuo cuore”. Evidente il messaggio lanciato da Matteo: sono stato capace di rialzarmi. Chapeu.

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