Strega, non un Premio per ministri. Sangiuliano i libri non li leggeva, a Giuli non glieli mandano proprio

Non c’è pace tra il Premio Strega e i ministri della Cultura del Governo Meloni. Dopo lo scontro tra Gennaro Sangiuliano e Geppi Cucciari che nel 2023 chiedeva all’allora ministro un parere sui libri finalisti e lui rispose che avrebbe voluto approfondirli, quindi, Geppi disse la battuta diventata virale “Ah, non li ha letti!”, nel 2024 il ministro disertò il premio e ora anche l’attuale, Alessandro Giuli, non sarà alla cerimonia finale del 3 luglio.

Il ministro Giuli sarà a Berlino

Sarà assente per partecipare a Berlino a una serie di incontri bilaterali e all’inaugurazione della mostra sui Bronzi di San Casciano, ma alla vigilia è polemica con gli organizzatori.

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Strega, non un Premio per ministri. Sangiuliano i libri non li leggeva, a Giuli non glieli mandano proprio (foto Ansa-Blitzquotidiano)

“Registro il fatto che sono stato invitato alla serata del premio Strega, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro. È un po’ curioso che uno debba andare alla serata del Premio Strega non avendo ricevuto i libri per cui si organizza la serata. Ciò detto la battuta, perché tale è, è: si vede che mi considerano un ‘nemico della domenica’” dice Giuli in Transatlantico alla Camera.

Non  si fa attendere la risposta del principale riconoscimento letterario italiano. “I rapporti con il ministro sono sempre stati amichevoli, ci siamo salutati cordialmente in occasione dell’ultimo Salone del libro di Torino. Non gli abbiamo inviato i libri del premio perché chiediamo agli editori di spedirli unicamente alla giuria dello Strega, da cui si è dimesso il giorno stesso della sua nomina al Ministero della Cultura” sottolinea il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi.

“Sgrammaticatura istituzionale”

Naturalmente il ministro era tra gli invitati alla serata finale di domani a Villa Giulia, come in precedenza a quella del Premio Strega Poesia lo scorso 9 ottobre, e saremo felici di riaccoglierlo il prossimo anno in occasione della nostra ottantesima edizione. Qualora volesse tornare a far parte anche della giuria del premio ne saremmo ugualmente onorati” dice Petrocchi.

Ma fonti del Mic fanno notare la “sgrammaticatura istituzionale”. “La Fondazione, chissà per quale motivo, non ha pensato né di reinvitare Giuli in veste di ministro a far parte della giuria del premio, né di inviargli i libri della dozzina, o della cinquina dei finalisti in vista della serata conclusiva”. Di sicuro, aggiungono dal Collegio Romano, “Petrocchi ha declassato lo Strega, allontanandolo dal suo naturale referente istituzionale”.

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