STUDI – 2022, sul recupero pesano i rischi da varianti del virus e inflazione. L’analisi dell’Ufficio Studi su IlSussidiario.net

 

Le ultime previsioni indicano che nel 2022 il PIL salirà del 4%, recuperando completamente i livelli pre Covid-19. Gli investimenti in costruzioni stanno trainano la ripresa, mentre la manifattura presenta indicatori di produzione ed export migliori di quelli della Germania. Il fatturato dei servizi recupera i livelli precedenti allo scoppio della crisi.

L’analisi delle previsioni per il 2022 e delle ultime tendenze settoriali  è proposta dall’Ufficio Studi nell’articolo I numeri del 2022/ Il doppio pericolo dell’inflazione per l’Italia a firma di Enrico Quintavalle, pubblicato su IlSussidiario.net.

Nell’articolo si esaminano le marcate eterogeneità settoriali che emergono nella fase di recupero posta-pandemia, con alcuni comparti in sensibile ritardo: moda, automotive e i servizi legati alla mobilità e al turismo.

L’articolo delinea alcune ombre che gravano sulla ripresa. In primo luogo l’ondata invernale di contagi, il rallentamento degli scambi internazionali e la maggiore inflazione, per oltre due terzi derivata dai beni energetici. L’escalation delle tariffe di elettricità e gas, e la crescita a doppia cifra dei prezzi dei carburanti impone una riduzione della spesa delle famiglie per altri beni e servizi. Per le imprese l’improvvisa esplosione dei costi energetici, insostenibile in alcuni settori, sta riducendo il valore aggiunto della manifattura.

L’Italia, con una elevata dipendenza energetica dall’estero, sta subendo un pesante aumento della bolletta energetica. Sulle bollette di imprese e famiglie pesa il deragliamento del prezzo del gas europeo, mentre, in parallelo, è salita la dipendenza dal gas proveniente dalla Russia.

Un’ondata inflazionistica diffusa potrebbe accelerare il ritorno a politiche monetarie restrittive che dal 2023, con il ripristino delle regole europee di bilancio, si sincronizzerebbero pericolosamente con un maggiore rigore della politica fiscale, con insostenibili effetti recessivi.  Infine nel 2022 vi sono altri 102 target del PNRR da raggiungere, per serve una pubblica amministrazione all’altezza: va migliorata l’attuale organizzazione del lavoro nella Pa e migliorata la qualità dei servizi pubblici, con l’Italia che è all’ultimo posto nell’Unione europea per fiducia dei cittadini nei confronti della Pa.

L’articolo STUDI – 2022, sul recupero pesano i rischi da varianti del virus e inflazione. L’analisi dell’Ufficio Studi su IlSussidiario.net proviene da Confartigianato Imprese.