Talco e tumori, Johnson & Johnson condannata a pagare 966 milioni di dollari

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Un tribunale di Los Angeles ha condannato la multinazionale J&J a risarcire con 966 milioni di dollari la famiglia di una ex consumatrice, morta nel 2021 per un mesotelioma

La multinazionale Johnson & Johnson è stata condannata da un tribunale di Los Angeles a pagare 966 milioni di dollari, circa 831 milioni di euro, per la morte di una paziente oncologica. Il suo tumore maligno è stato attribuito all’uso di un prodotto contenente talco venduto dall’azienda statunitense. Secondo le testimonianze dei familiari e dei medici curanti, Mae Moore, morta nel 2021, aveva sviluppato un mesotelioma dopo aver utilizzato per anni un talco di Johnson & Johnson in polvere, contaminato da amianto.

E non è la prima condanna per l’azienda, che nel 2018 aveva dovuto già risarcire con 4,7 miliardi di dollari 22 donne che avevano sviluppato un cancro alle ovaie. La Johnson & Johnson ha centinaia di cause legali ancora aperte con accuse di questa natura. Per questo motivo, e per i rischi annessi per la salute dei consumatori, nel 2023 l’azienda aveva smesso di vendere prodotti a base di talco in tutto il mondo, annunciando di aver preso la decisione commerciale di passare a un borotalco interamente a base di amido di mais.

Il talco è un minerale che appartiene alla famiglia dei silicati, di colore bianco, untuoso al tatto e considerato sullo scalino più basso della scala di Mohs, quella che indica la durezza dei minerali. Il legame tra il talco e l’amianto è dovuto alla loro possibile coesistenza naturale: in base al meccanismo di formazione, infatti, possono trovarsi nelle stesse formazioni geologiche se nel processo si sviluppa un minerale chiamato serpentino, che può avere anche consistenza fibrosa, e che darà poi origine al talco.

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