Il circolo laziale contro la mozione attraverso cui, lo scorso 27 ottobre, il consiglio comunale ha votato per l’annullamento o la revoca del Pua. La presidente Anna Giannetti: “Un Piano sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale che va difeso”
Legambiente Terracina torna a schierarsi a difesa dell’attuazione nel comune della provincia di Latina del Pua, il Piano di utilizzazione degli arenili. “L’approvazione nell’ultimo consiglio comunale del 27 ottobre scorso della mozione avente per oggetto l’annullamento o revoca in autotutela del Pua rappresenta un’azione decisamente dirompente, che mette in discussione un Piano pienamente allineato con le leggi e regolamenti regionali, vistato da un garante super partes come il commissario prefettizio, predisposto da una accreditata società di consulenza e gestito da un Ufficio comunale specificamente dedicato”, scrive in una nota il circolo legambientino.
In riferimento alla mozione approvata, Legambiente Terracina critica il fatto che sia stato chiesto “agli stessi Uffici comunali di verificare essi stessi la sussistenza di vizi formali e sostanziali tali da poter determinare l’annullamento o la revoca del Pua”. Dietro questa manovra ci sarebbe per il circolo la regia della locale lobby dei balneari che punterebbe a “resettare pericolosamente un procedimento amministrativo in corsa, del quale è davvero difficile individuare vizi procedimentali”.
Legambiente e le altre associazioni ambientaliste del territorio si sono già espresse da tempo a favore del nuovo Pua regionale che ribadisce alcuni principi fondamentali come il divieto del pre-posizionamento di attrezzature balneari su spiagge libere e libere con servizi, la quota minima del 50% destinata a spiagge libere e libere attrezzate, la garanzia di libera visuale del mare su una porzione di almeno il 50% del litorale, servizi ed accessibilità per i disabili, pulizia della spiaggia anche d’inverno, spazi dedicati alle attività sportive e sociali. Il nuovo Pua stabilisce inoltre disposizioni fondamentali in materia di trasparenza e legalità, obbligando i Comuni a pubblicare sui propri siti istituzionali tutte le informazioni relative alle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, ed evidenzia per Terracina la grande criticità della carenza dei parcheggi per tutta la fascia costiera comunale e i gravi problemi di accesso all’arenile per tutta l’area tra il confine con il Comune di S. Felice Circeo e il centro urbano a causa delle lottizzazioni private, spesso abusive, presenti.
“Siamo fortemente contrari, nel merito e nel metodo, alla mozione approvata in Consiglio comunale, mozione presentata congiuntamente da maggioranza e opposizione e approvata – con le uniche eccezioni di Europa Verde Terracina (contraria) e Terracina Città del Possibile (astenuta) – e ci opponiamo fermamente a ogni ipotesi di annullamento o di revoca in autotutela, o anche a una finta revisione”, dichiara Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente Terracina Pisco Montano e consigliere nazionale dell’associazione. “Riteniamo questo Piano assolutamente equilibrato, sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, rispettoso delle linee guida regionali, poiché garantisce appieno l’interesse pubblico”. Per la Giannetti si tratta pertanto di “uno strumento regolatorio indispensabile per la costruzione dei prossimi bandi di gara per le concessioni secondo la direttiva Bolkenstein, in risposta al commissariamento ad acta da noi richiesto in Regione Lazio a febbraio del 2022 paventando un piano che potesse sanare i multipli abusi costieri, e all’inchiesta Free Beach, mai archiviata e ancora in corso”.
